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30 gennaio 2016

Danubio (salato) con farina integrale


                        
Un'altra prima volta. Il Danubio. 
Questa volta salato ma potete utilizzare lo stesso impasto anche per la versione dolce.
Ho scelto la ricetta che ho trovato on line sul sito di Cookaround, firmata da Luca. Ho modificato le farine inserendo una grossa percentuale di farina integrale di grano tenero. E ho finito il tutto con una spennellata di tuorlo, semi di sesamo e parmigiano grattugiato. E il risultato mi ha soddisfatta in pieno! L'impasto è molto morbido e il risultato soffice e leggero. 
Strappata la prima pallina di Danubio sarà difficile fermarvi! Abbondate più di me col ripieno perché le palline lievitate diventeranno belle cicciose e il ripieno ci sta eccome!!

29 gennaio 2016

Latte condensato home-made



Sono rovinata.

Adoro il latte condensato e tutti i dolci che ne prevedono l'utilizzo. Supera di molto la Nutella nella mia classifica personale delle "dolci tentazioni in barattolo". E con questo credo di aver detto tutto. 
Quindi è ufficiale. Sono rovinata.
Ora che ho scoperto che si può fare in casa, con 4 ingredienti, in poche semplici mosse. 
Una manciata di minuti e ho a disposizione il mio ingrediente preferito. 
Aiuto. Chi mi ferma più ora?

28 gennaio 2016

Una favola... di plumcake!

PLUMCAKE AL LIMONE SENZA LATTICINI


Se cercate una ricetta facile, dal gusto classico e al profumo di limone, questa fa proprio per voi.

Era quello che cercavo io quando sono capitata sulle pagine di Fable de Sucre, un blog di cucina che ho scoperto da poco ma che seguirò d'ora in avanti con interesse.

Di plumcake al limone ne girano tanti nel web e io stessa ne ho provati diversi interessanti (che prima o poi vi racconterò').
Questo ha il grande pregio di essere preparato con ingredienti presenti in ogni cucina, nessuna stranezza. Eppure il risultato non è per niente scontato.
Un cake morbido e appena umido che sa decisamente di limone. Senza eccessi però. Il gusto equilibrato, né acido né troppo dolce.
Una tazza di tè fumante o, nel mio caso, un infuso di zenzero e limone completano una merenda davvero perfetta.
Se non ci credete, concedetevi questa coccola. Non prevede utilizzo di burro o latticini in genere, quindi è adatto ad intolleranti al lattosio. E ci fa sentire tutti meno in colpa. 

Ci vuole davvero poco per essere felici a volte. ;)

                              
INGREDIENTI
(Per uno stampo da plumcake 25x11 o cmq della capacità di 1 litro)
Uova 2
Zucchero 165g
Olio di semi (io di girasole) 85 g
Acqua 85 g
Farina 00 230 g
Lievito per dolci 1 bustina
Scorza di  1 limone non trattato
Succo di limone 65 g (circa 1limone e 1/2)
PROCEDIMENTO 
Grattugiamo la buccia di un limone e spremiamo il succo necessario, che filtreremo per eliminare i semini.
Per quanto riguarda la scorza voglio cogliere l'occasione per lasciarvi la mia tecnica (che non è proprio "mia" ma l'ho scovata in rete anni fa quindi non chiedetemi dove :P) per raccogliere più scorza possibile senza lasciarne la metà sulla grattugia. 
Magari la conoscete già ma io ve la lascio lo stesso! 

È semplicissimo! Basta appoggiare sulla grattugia, prima di effettuare lo sfregamento del limone, un pezzetto di carta forno. A questo punto passate il limone energicamente sul foglio. Vedrete che la scorza rimarrà tutta lì e con un cucchiaino potrete raccoglierla facilmente. Tutto qua!

  

Messo un attimo da parte succo e scorza, lavoriamo con una frusta le uova e lo zucchero in un'ampia ciotola fino ad ottenere un composto chiaro.
Aggiungiamo quindi l'acqua, l'olio e, posate le fruste, versiamo poco per volta la farina setacciata con il lievito e mescoliamo con una spatola a mano o un cucchiaio di legno lentamente, con movimenti dal basso verso l'alto, cercando di smontare il meno possibile il composto.
Versiamo quindi a filo il succo del limone e la scorza e amalgamiamo il tutto sempre lentamente.
Questo il composto che otterremo, alquanto liquido.

  

Versiamo nello stampo imburrato e infarinato (per gli intolleranti ai latticini rivestito di carta forno), eliminando prima eventuali eccessi di farina.

Inforniamo in forno a 180 gradi per circa 35/40 minuti. Se dopo la prima mezz'ora doveste accorgervi che la superficie si colora troppo, coprite con un foglio d'alluminio e proseguite la cottura. Vale la prova spiedino. 

Sfornate, fate intiepidire, togliete dallo stampo e fate raffreddare completamente prima di cospargere di zucchero a velo.



Buona merenda, Elena. 





26 gennaio 2016

Crema gelato alla vaniglia facilissima! (senza gelatiera)

 
Non chiamiamolo gelato se volete, ma di fatto questo è. 
Se non fosse perché si fa in 5 minuti, con 4 ingredienti, senza gelatiera. 
E dove se non da lei, l'Arabafeliceincucina l'amante delle ricette furbe, potevo scovare questa chicca?

Confesso di aver temuto per il risultato. 
Non che non mi fidassi di lei o di chi la ricetta l'ha creata, una tal Martha Stewart. Che non ne sbaglia una. E ho detto tutto.
Ma il mio freezer non è un gran che e spesso mi ha dato problemi con preparazioni simili. 
Per fortuna (o per merito della furbata) non questa volta.

Questa è davvero una crema di gelato. La percentuale di panna e il poco liquore aggiunto fanno sì che non geli mai completamente rimanendo morbido e servibile da subito, appena tolto dal freezer (tanto che io, dovendolo trasportare a qualche km da casa, l'ho infilato in una borsa frigo con due panetti di ghiaccio temendo si liquefasse nel tragitto!)

Ho pensato di farlo per accompagnare questo Strudel di mele. Ed è stata una scelta vincente.
Anche se non è proprio stagione di gelato vi lascio quindi anche questa ricettina.

Che magari vi viene voglia di Strudel... O magari anche solo di gelato ;)

INGREDIENTI
Panna fresca da montare 500 ml
Latte condensato zuccherato 397 g (una confezione in lattina)
Vaniglia (in gocce, in polvere o i semini di una bacca - io un cucchiaino di vaniglia liquida)
Liquore 2 cucchiai (Vov e Bourbon sono i più adatti, io qui ho utilizzato Cognac)

  

PROCEDIMENTO
- In una ciotola mescolare il latte condensato, la vaniglia e il liquore.
- In un'altra ciotola montare a neve molto ferma la panna.
- Unire la panna al latte condensato con movimenti lenti dal basso verso l'alto cercando di smontare il meno possibile la panna.
- Versare la crema ottenuta in un contenitore che possa andare in freezer. Io ho utilizzato un normalissimo stampo da plumcake della capacità di circa 1 litro.

  NOTE
- Il gelato va conservato, ovviamente in freezer, fino al momento di essere servito. Non tiratelo fuori con troppo anticipo perché potrebbe sciogliersi.
- Può essere mangiato così com'è o accompagnato da una salsina di frutta, o del cioccolato fuso, o della granella di nocciole, mandorle, pistacchi, o crema alla nocciola e chi più ne ha più ne metta!
- Come ho scritto sopra i liquori più adatti sono quelli leggermente vanigliati perché lasciano solo un leggero aroma di vaniglia. Io avevo a disposizione solo Cognac o Brandy e l'unico gusto che si avvertiva era comunque quello della vaniglia... Quindi fate vobis!





Strudel di mele di Mamma Grizzly

È tempo di prime volte evidentemente. Quelle cose che avresti sempre voluto fare e per un motivo o per l'altro hai rimandato. 
Anche se gli anni avanzano inesorabili, le "prime volte" non finiscono mai.

E così alla mia veneranda età arriva il mio primo... Strudel! (Cosa avevate capito? :P)

Dolce che ho sempre adorato ma per la cui preparazione avevo una sorta di timore referenziale.
La ricetta che vi propongo oggi è quella della mia amica Francesca. Mamma Grizzly nella blogosfera.
Lei, come me, in cucina ama sperimentare, provare e confrontare e solo quando è completamente soddisfatta e certa del risultato condivide le sue ricette (vi assicuro questo purtroppo non è sempre così scontato).
In più questa ricetta proviene dalle sue zie triestine e io sono sempre molto attratta dalle ricette di famiglia, perché secondo me sono quelle più affidabili e con un valore aggiunto, l'ingrediente nascosto ma prezioso e insostituibile: l'amore con cui venivano preparate!
Questo, insieme all'amicizia che ci lega, mi ha portato a scegliere la sua ricetta dello Strudel di mele per un'occasione speciale: un pranzo a casa di amici carissimi.

La pasta che fa da involucro a questo Strudel mi ha incuriosito molto per l'uso dell'aceto nell'impasto (che non prevede lievito e quindi solo un 'riposo' di mezz'ora a temperatura ambiente). L'aceto, ho scoperto, aiuta l'estensione del glutine e rende così la pasta elastica il giusto per poter poi essere stesa in uno strato sottilissimo senza rompersi. E funziona!
Nel riempimento tradizione vuole, oltre alle mele, la cannella l'uvetta e i pinoli come punti fissi e irremovibili. In questo caso ci sono anche una manciata di gherigli di noce (facoltative ma secondo me ci stanno proprio bene!).
La base di pasta viene in genere spennellata di burro fuso e cosparsa di pangrattato (che ha la funzione di assorbire l'eccesso di liquidi che rilasciano le mele in cottura). Qui ho preferito utilizzare al posto del pan grattato degli amaretti sbriciolati. 

Ho fatto qualche altra piccolissima modifica ma non nella sostanza!
L'originale la trovate qui, da Mamma Grizzly in cucina, che vi mostra anche bene come stendere la pasta e come arrotolare lo Strudel senza fare danni! 
Per me è davvero stato un gran piacere e un onore poter realizzare la ricetta di un'amica che stimo profondamente.
Il risultato? Non sono rimaste nemmeno le briciole... ;)

INGREDIENTI 


Pasta da strudel
Farina 0 150 g
1 uovo 
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di olio evo
Acqua tiepida 50 ml 
Aceto bianco 1 cucchiaino

Riempimento
700-750 g di mele (le renette sono le più indicate, io qui mele Ambrosia.
1/2 limone spremuto
Zucchero di canna o semolato 80 g
Pinoli 30 g
Gherigli di noce circa 30 g
Uva sultanina 60 g
Scorza di limone (poca)
Cannella 1 cucchiaino raso in polvere
Burro fuso 50 g + poco per spennellare la pasta
Amaretti sbriciolati 80 g

Finitura
1 Uovo 
Zucchero semolato
Cannella

PROCEDIMENTO



La sera prima io metto in ammollo l'uvetta. Lo so bisogna ricordarsene, in alternativa potete metterla in ammollo in acqua tiepida solo mezz'ora ma vi assicuro che c'è differenza.
Se fate come me mettetela in ammollo inizialmente per mezz'ora in acqua molto calda ( circa 38gradi) poi scolatela bene e passatela in un ammollo di acqua tiepida per almeno due ore. Dopodiché scolate bene la vostra uvetta e mettetela in un canovaccio pulito arrotolato o solo piegato in due, lasciandola così tutta la notte. La mattina dopo vi accorgerete che è davvero "rinvenuta"!

Quindi possiamo preparare l'impasto.
In una ciotola facciamo la classica fontana con farina setacciata insieme al sale, inseriamo al centro l'uovo,  l'olio, l'acqua e l'aceto e impastiamo fino ad ottenere un panetto morbido ma lavorabile (potrebbe essere necessario aggiungere poca farina, qui bisogna regolarsi un po' ad occhio)
Spennelliamo con poco olio e lasciamo riposare mezz'ora a temperatura ambiente.
Se programmate un riposo più lungo, vi consiglio di conservare in frigo. Potete anche preparare l'impasto la sera prima, riporlo in frigo, e il mattino dopo lasciarlo tornare a temperatura ambiente e proseguire.

Nell'attesa laviamo e sbucciamo le mele. Io mi preparo una ciotola con poca acqua fredda e mezzo limone spremuto dove, a mano a mano che le affetto, immergo le fettine di mela in modo da non farle annerire. Una volta affettate tutte (in modo da ottenere dei trapezi sottili come in foto sopra) le scolo e asciugo dal liquido residuo delicatamente tamponando con un canovaccio pulito.

A questo punto possiamo preparare il ripieno dello Strudel. In una ciotola inseriamo le mele affettate, lo zucchero, l'uva sultanina, la cannella in polvere, la scorza del limone e il burro fuso. Mescoliamo bene e riponiamo momentaneamente in frigo.

Riprendiamo la pasta e stendiamola su un grande telo infarinato (io su un foglio di carta forno) all'inizio col mattarello e proseguendo con le mani con un po' di pazienza sostenendo la pasta da sotto con i dorsi delle mani e facendo dei movimenti delicati "a tirare" (come dicevo sopra, Francesca, alias Mamma Grizzly vi mostra bene come fare!)
Una volta tirata sottile sottile dovreste aver ottenuto un rettangolo piuttosto ampio (il mio era circa 35x45) , tagliate via i bordi troppo irregolari e spennellate il rettangolo di pasta (che avrete cura di posizionare col lato lungo parallelo a voi) con una noce di burro fuso, lasciando qualche cm dal bordo esterno libero. Quindi cospargete di amaretti sbriciolati (o se preferite va bene anche il pan grattato nella stessa quantità), versate sopra le mele e finite con la frutta secca distribuendola in modo uniforme sopra le mele. Spennellate la striscia superiore che avete lasciato libera con un po' di uovo appena sbattuto (ci aiuterà a sigillare il nostro Strudel).

Rimane solo da arrotolare il tutto. L'operazione potrebbe sembrare insidiosa ma se si è fatto tutto per bene non dovrebbero esserci problemi. Io ho ripiegato leggermente i lati corti verso l'interno (vedi foto) in modo da avere un po' più di "struttura". Aiutandoci con il panno (o col foglio di carta forno) sul quale abbiamo steso la pasta facciamo rotolare l'impasto su se stesso sostenendolo da sotto e venendoci incontro con l'altro lato. È più difficile a dirsi che a farsi, ve l' assicuro. Bisogna stare solo molto attenti a non far strappare la pasta. Con calma e attenzione ce la si può fare! 
Una volta ottenuto il cilindro ripieghiamo le estremità sotto il rotolo e trasferiamolo sulla teglia coperta di carta forno. Se, come me, avrete utilizzato la carta forno anche come base per stendere la pasta potete trasferire il tutto in teglia senza ulteriori passaggi.
Se volete si possono utilizzare i ritagli avanzati per fare qualche decorazione, come ho fatto io.
Spennelliamo con l'uovo intero leggermente sbattuto la superficie. 
Cospargiamo di zucchero semolato mescolato con un pizzico di cannella e inforniamo in forno già caldo a 180-190 gradi per 40-45 minuti.
Nel mio forno dopo mezz'ora ho preferito coprire con un foglio di alluminio perché si stava scurendo troppo, la prima volta dovete controllare a vista passata la prima mezz'ora di cottura perché, si sa, ogni forno è a se'. 

Una volta cotto lasciare intiepidire prima di tagliare o conservare in frigo 2-3 giorni.
Servire possibilmente tiepido (al limite si può scaldare anche qualche secondo al microonde) con una pallina di gelato alla vaniglia o fiordilatte. 
Io per quest'occasione ho preparato il gelato alla vaniglia senza gelatiera. Ma questa è un'altra storia... Prossimamente su questi schermi!


 


Buono Strudel a voi! Aspetto le vostre prove e tutte le foto dei vostri successi in cucina sulla mia pagina fb https://www.facebook.com/lacucinadinuccia.it/?ref=aymt_homepage_panel







18 gennaio 2016

Torta rovesciata di agrumi alle spezie

 

Capita di sbagliare. 
Capita che si decida di fare una torta per il compleanno del compagno di vita. E che sia pure un compleanno importante. Di quelli con lo 0.
E capita che si scelga una ricetta un filino elaborata e mai provata prima.
Capita che ne esca un piccolo disastro: la frolla che si rompe sformandola ad esempio. La decorazione che si rimescola nella crema di copertura, manco fosse un quadro astratto... See altro che quadro... Un bel pasticcio. 
E quindi che si fa? 
Dopo un primo momento (anche due va' ;P) di sconforto VERO, ci si rituffa alla ricerca di un altro dolce. Veloce. Già sperimentato (sarà meglio!). E che naturalmente possa piacere al festeggiato.

E poi capita anche che arrivi l'ispirazione giusta: la winter citrus upside down cake proposta l'anno scorso a marzo dal gruppo Re-cake (fonte originale il blog Adventures in cooking). Da me provata troppo tardi per partecipare. Era piaciuta a tutti. Umida e soffice il giusto.  Col contrasto dello sciroppo e degli agrumi a farla da padrone. Con le spezie a completarla. E dall'aspetto scenico notevole che fa fare un figurone con il minimo sforzo. 
Si, e quindi capita... che il momento giusto per rifarla sia arrivato! 


Un consiglio? Fatela capitare anche voi! È semplice davvero. Anche veloce: un pentolino,  due ciotole, una frusta, mescolare e infornare.
Gli agrumi ora li abbiamo tutti in casa. 
Se non avete il cardamomo, lo trovate in erboristeria o nel reparto spezie di quasi tutti i supermarket (io l'ho trovato da Tiger!). E vi assicuro che troverete il modo di usarlo ancora. 
Per il resto gli ingredienti li avete già tutti in casa. Se avete intolleranze al glutine potete cambiare tipo di farina. Sostituite lo zucchero di canna a quello semolato se preferite. Usate gli agrumi che vi piacciono di più (io arance e mandarini). 
Ma fatela "capitare" anche voi... ;)

INGREDIENTI 
Per lo sciroppo ( io ho raddoppiato la dose di sciroppo rispetto all'originale) quindi ho utilizzato:
90 g di burro
200 g zucchero di canna 
30 g miele
20 g succo di limone

Fette sottili di agrumi non trattati (io ho utilizzato 2 arance e 1 mandarino)
300 g di farina
1 bustina di lievito per dolci (oppure, in alternativa, 5 g di cremor tartaro + 5 g di bicarbonato)
2 g sale
3 g cannella 
3 g cardamomo 
4 uova medie
270 g zucchero semolato 
108 g di olio di semi di girasole (la ricetta originale diceva olio e.v.o.)
90 ml di succo di arancia
30 ml di succo di limone
45 g latte intero
Estratto di vaniglia o i semini di una bacca
5 g di scorza di arancia
50 g di scorza d'arancia candita (aggiunta mia, facoltativa)


PROCEDIMENTO
Preriscaldare il forno a 180 °. 
Foderare il fondo della tortiera grande (diametro min 26 cm) o due tortiere (io ho utilizzato una tortiera da 24 cm ed una da 18 cm perché non volevo ottenere torte molto alte)  con carta forno e mettere da parte.

Sciogliere il burro a fuoco basso con lo zucchero di canna, il miele e il succo di limone, mescolando fino a che lo zucchero non sarà sciolto.
Rimuovere dal fuoco e versare lo sciroppo nella tortiera.
Disporre le fette di agrumi sul fondo della tortiera in uno strato sottile. 

In una ciotola mescolare insieme la farina, il lievito, il sale, la cannella, il cardamomo fino che non saranno mescolati e mettere da parte.

In un'altra ciotola o in planetaria sbattere insieme le uova, lo zucchero semolato e l’olio fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. 
Aggiungere il succo d’arancia, il succo di limone, il latte, la vaniglia, la scorza di arancia e le scorze candite se le mettete. Mescolare bene.
Ora io ho unito le polveri ai liquidi poco per volta continuando a mescolare fino a creare un composto omogeneo.
Riempire quindi la tortiera (per 3/4 al massimo) con l’impasto e cuocere per 30-40 minuti (a seconda dello stampo che utilizzate) fino a che uno stuzzicadenti inserito al centro del dolce non viene fuori asciutto e pulito.

Far intiepidire nello stampo qualche minuto, quindi rovesciare sul piatto di portata. Far raffreddare completamente prima di servire. 


NOTE
- Foderate bene lo stampo (se a cerniera come i miei) con carta forno senza lasciare fessure perché lo sciroppo potrebbe fuoriuscire in cottura sporcandovi il forno ( parlo per esperienza! :P)
- Fatto questo,  abbondate pure con lo sciroppo, che insieme agli agrumi con la buccia e alle spezie danno carattere al dolce! 
- La torta si conserva bene per 2-3 giorni fuori dal frigo purché ben protetta, in un contenitore o sotto la campana di vetro, in ambiente fresco e asciutto. 


Se amate i dolci come me e vi divertite a sperimentare vi consiglio un giretto qui, dal gruppo Re-cake 2.0 che ispira diverse delle ricette che vi propongo e vi proporrò (le mie le trovate raccolte sotto l'etichetta Re-cake). Iscrivetevi e giochiamo insieme!

Buon inizio settimana! Elena.















11 gennaio 2016

Challah al miele con mele e mandorle




Ecco cosa serviva al mio giovane blog: un lievitato dolce. Toh, guarda caso, la sfida del mese del mitico gruppo Re-cake 2.0 è la Challah, il pane dolce del sabato,  il dolce preparato per onorare il giorno di festa del popolo ebraico.

E ancora una volta Re-cake mi spinge a scoprire una tradizione ed una ricetta che non conoscevo. Culture, usi e costumi religiosi si rispecchiano e si fanno spesso rappresentare dai cibi. 
La Challah ne è un esempio. E come tutte le preparazioni tipicamente ebraiche deve rispettare rigide regole negli ingredienti e nel procedimento.

Ma questo, Re-cake intendo, è un gioco.
Serio, professionale, didattico (almeno per me!) ma anche leggero e divertente. Le regole ci sono, ma sono quelle del gioco. Quindi non mi addentrerò nei principi che un ebreo osservante deve tenere ben presente nel cucinare il pane dello Shabbat.
Mi atterrò alla sfida del mese, la cui locandina recita così:

La Challah spiegata nel blog Re-cake

Il risultato mi ha davvero sorpreso per bontà, morbidezza, gusto equilibrato. 
Sono entusiasta di questa ricetta, e molto soddisfatta del mio Challah!
Rispetto alla locandina ho apportato solo una modifica alla farina (io un mix di farina 0 e farina integrale) e aggiunto la farcia a base di mele e mandorle.
Per formare le rose mi è stato molto utile il mini video di Giulia, una delle admin del gruppo.
A me è avanzato dell'impasto e così ho pensato di fare anche una piccola treccia a tre.
Ma vi riassumo tutto nel dettaglio, indicando le mie variazioni e aggiunte in corsivo sottolineato, per chiarezza.

Challah al miele, con mele e mandorle

INGREDIENTI (per una Challah di 24 cm di diametro)
500 g di farina (io ho utilizzato 415 g di farina 0 e 85 g di farina integrale)
10 g di sale
25 g zucchero semolato
9 g di lievito secco attivo (io 7 g)
1 uovo grande
40 ml di olio vegetale
40 g miele
60 ml di acqua tiepida (io circa il doppio, dipende dalla farina che utilizzerete)
2 cucchiai di miele diluito con 1 cucchiaio di acqua bollente
Per la farcia (aggiunta mia)
1 mela
2-3 cucchiai di marmellata di albicocche biologica
una manciata di mandorle spelate.

Per la treccia (fuori gara, con l'impasto avanzato)
2 cucchiai di marmellata di albicocche biologica
cannella in polvere q.b.
qualche mandorla come decorazione
1 cucchiaio di miele diluito con un goccio di acqua bollente per la glassa.

PROCEDIMENTO
Ho utilizzato per l'impasto la mia ormai inseparabile macchina del pane, quindi inserito ingredienti liquidi, sale, zucchero, olio, miele, successivamente farina e per ultimo il lievito. Programmato quindi l'impasto per dolci che prevede un'ora di lievitazione.

Il procedimento classico prevede invece di setacciare la farina nella ciotola, aggiungere il sale e mescolare bene. Aggiungere il lievito e mescolare ancora fino a quando sarà completamente incorporato. Aggiungere lo zucchero, l'uovo, l'olio e il miele e impastare.



Aggiungere gradualmente l'acqua fino a quando l'impasto è morbido. Come dicevo nel mio caso mi sono accorta che l'acqua indicata (60 ml) era insufficiente e ne ho aggiunta poca per volta fino a quando l'impasto non mi è sembrato sufficientemente idratato ma non appiccicoso (in questo vado molto a occhio!).
Sempre in assenza della macchina per il pane, per la prima lievitazione, ungere una ciotola con un po' olio, formare una palla con l'impasto, ungere leggermente anche l'impasto, coprire con pellicola e lasciare lievitare fino al raddoppio, circa un'ora, un'ora e mezza.

Nel frattempo ho preparato la mela. L'ho lavata, tolto il torsolo e, senza sbucciarla, tagliato con una mandolina a fettine sottilissime che ho poi tenuto a mollo in poca acqua e limone per non farle annerire.

Rivestire una teglia con carta da forno e ungere i lati.
Mettere al centro della teglia un coppa pasta di 5 cm di diametro (io non avendolo ho utilizzato uno stampino per mini- crostatine un filino più grande)
Terminata la prima lievitazione, dividere l'impasto in 2 parti uguali e stendere ogni parte fino a quando non si raggiunge uno spessore di mezzo cm (o anche meno, io intorno ai 2 mm)


Con un coppa pasta, ricavare dei cerchi di circa 12 cm di diametro (io un taglia biscotti da 10 cm)
Per fare le rose: prendere quattro cerchi (che io ho spennellato con la marmellata) e metterli in fila (alternandoli con una fettina sottile di mela nel mio caso, come da foto) uno sopra l'altro, affinché ogni cerchio si sovrapponga a quello sotto di esso in parte e, a partire dal cerchio più in basso, arrotolare la pasta a formare un cilindro. 
Per stringere il cilindro, rotolare delicatamente sulla superficie di lavoro.


Usando un coltello affilato, tagliare il rotolo a metà. Posizionare ogni pezzo, con il lato piatto verso il basso nella teglia, lasciando circa 2-3 cm tra loro.
Ripetere i passaggi precedenti per fare abbastanza rose per riempire la teglia. Potete posizionare ora una mandorla al centro di ogni rosa ( io qui mi sono dimenticata e l'ho fatto dopo).


Come dicevo sopra, mi è avanzato dell'impasto ed ho pensato di farne una treccia composta da soli tre filoncini di pasta. Ho tirato i cilindri di pasta, li ho appiattiti con il mattarello, spennellati di marmellata e cosparso di un poco di cannella. Arrotolati nuovamente a riformare il cilindro e quindi intrecciati. Posizionato in uno stampo piccolo da plumcake. Inserito qualche mandorla e messo a lievitare.



Coprire e lasciare lievitare entrambe al caldo (io forno spento con luci a accesa) per 30-40 minuti.
Ecco la mia dopo la seconda lievitazione:



Scaldare il forno a 180 °C. Nella Challah di rose ho messo le mandorle prima di infornare. Cuocere per 20-25 minuti fino alla doratura (utilizzare un foglio di alluminio appoggiato sopra in caso dovesse colorire troppo troppo in fretta).



Durante la cottura, preparare la glassa: mescolare il miele con l'acqua bollente. Quando la Challah è cotta spennellarla con la glassa di miele.




Lasciare la Challah a raffreddare un po' e poi toglierla dalla teglia usando un coltello affilato e spostare delicatamente su una gratella a raffreddare completamente.






È meglio mangiare la Challah lo stesso giorno in cui si fa (e vorrei vedere chi riesce a resistere!!) tuttavia, può essere preparata prima, avvolta nella pellicola e congelata per un mese.



Se non si amano i dolci troppo dolci , evitare la glassa di miele e spennellare la Challah con un uovo diluito con un cucchiaio di acqua appena prima della cottura.


Grazie alle ragazze Re-cake per avermi fatto scoprire questa ricetta!!  Alla prossima sfida!! :)

Elena.


9 gennaio 2016

Dolcetti di riso soffiato e cioccolato (senza cottura)


Non è una vera e propria ricetta.
Non c'è farina né uova, burro, olio o zuccheri aggiunti.
Non c'è cottura.
Soli tre ingredienti.
Sciogli, mescola, componi.

Può essere un piccolo jolly quando abbiamo poco tempo, ospiti improvvisi e nessun dolcino pronto da accompagnare al caffè.
O anche quando assale quella voglia improvvisa di dolce ma non vogliamo sentirci troppo in colpa ed in debito con la bilancia.
Si, perché oltre ad essere buoni, veloci e facili sono anche piuttosto light. Col ciocco fondente decisamente light ;)


DOLCETTI DI RISO SOFFIATO E CIOCCOLATO
INGREDIENTI per circa 24 dolcetti:
Cioccolato 200 g di quello preferito
Riso soffiato 50 g
Frutta secca o candita q.b.

PROCEDIMENTO
1. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o al microonde.
Io qui li  ho preparati con del cioccolato al latte ma potete scegliere il vostro cioccolato preferito (fondente, bianco, ecc.). L'importante è che sia di buona qualità, perché fa la differenza.
2. Unirvi il riso soffiato mescolando bene per amalgamare in modo uniforme.
3. Prelevare un cucchiaino di composto e posizionarlo su un pirottino di carta.
4. Inserire i pezzettini della frutta secca o candita preferita e mettere sopra un altro cucchiaino di composto.
Potete sbizzarrirvi con gli abbinamenti. Io li ho provati sia con scorzette d'arancia candita che con mandorle, noci e nocciole.
5. Riporre in frigo per almeno mezz'ora.

Ecco fatto.
E poi non ditemi che vi lascio solo ricette complicate! :D


A presto!  Elena.









8 gennaio 2016

Popovers, i "panini" magici (senza lievito)



Non conoscevo i Popovers, tipicamente americani, né tanto meno i cugini inglesi, gli Yorkshire pudding, ma appena li ho scovati in rete me ne sono innamorata.  
Si preparano velocemente,  con quattro ingredienti che tutti abbiamo in casa (farina, latte, uova e sale). Nessun agente lievitante. Basta avere uno stampo da muffins o cupcakes (se non siete bravissimi ed avete addirittura lo stampo apposito) ed il gioco è fatto.
Si infornano sotto forma di pastella liquida.


Per una sorta di magia, in forno "esplodono", gonfiano gonfiano gonfiano...


... e poi, usciti dal forno, sgonfiano un po'...


Ma dentro rimangono magicamente vuoti (la consistenza è una lontana parente di un bignè - come questi ultimi lievitano senza lievito col calore del forno) e possono essere farciti come si vuole. 
Nascendo infatti da un impasto neutro si possono declinare sia in versione dolce che salata. Inoltre è possibile aggiungere all'impasto aromi, spezie, formaggi o quanto la fantasia suggerisce.
Solitamente vengono serviti tiepidi a colazione o merenda riempiti di una noce di burro e marmellata. Oppure si accompagnano a piatti di carne succulenti, per "far su" il saporito sugo.
Nessuno però vieta di inventarsi altri abbinamenti. 
Io non ho resistito ed un paio li ho mangiati così come erano appena usciti dal forno. Qui vi lascio la versione base, senza aggiunte, che io ho gustato anche a merenda con il mio compagno in questi giorni di festa appena trascorsi.

POPOVERS (liberamente interpretata dal sito di Martha Stewart)

INGREDIENTI (per 6-7 popovers)
Farina 120 g (una cup)
Latte 250 ml (una cup)
Uova 2 medie
Sale 1 pizzico

PROCEDIMENTO
1. Tirare fuori dal frigo uova e latte in modo che siano a temperatura ambiente quando li utilizzerete per la ricetta.
Preriscaldare il forno alla temperatura di 240 gradi e posizionare all'interno lo stampo da popovers o, se non lo avete, usate uno stampo da muffin.
Io ho utilizzato uno stampo in silicone da muffin rotondo. Se lo avete rettangolare è meglio. Il calore si deve distribuire il più uniformemente possibile: il popover al centro, come vedete dalla foto, a me è cresciuto meno :(.
2. In una ciotola sbattere le uova fino a renderle spumose (potete utilizzare una frusta elettrica) ed unirvi a filo il latte continuando a mescolare.
3. In un'altra ciotola unire farina setacciata e sale. Versarvi quindi i liquidi mescolando preferibilmente con una frusta a mano fino ad ottenere un composto omogeneo della consistenza simile alla panna liquida.
4. Togliere lo stampo dal forno e spennellare con poco olio vegetale (o poco burro fuso) gli interni degli stampini.
5. Riempire gli stampini per 3/4 della loro capienza.
6. Infornare e cuocere per 15 minuti.
7. Abbassare la temperatura del forno senza aprire lo sportello a 180º e continuare la cottura per altri 15-20 minuti. Devono essere dorati e asciutti al tatto.
8. Una volta usciti dal forno i popovers si sgonfiano.
Per evitare almeno in parte questo sarebbe meglio estrarli subito dallo stampo, appoggiarli sulla griglia del forno dopo averli incisi un pochino con un coltello sul fianco, infornati nuovamente a forno spento ma ancora caldo per 5-10 minuti. In questo modo si fa uscire l'umidità che li appesantisce e asciugando al caldo mantengono la forma.
9. Togliere dal forno e servire caldi con ciò che preferite. Io qui ho inserito (nella fessura praticata per farli asciugare) un poco di burro e della marmellata di prugne. 


Gli esperimenti a suon di popovers possono a questo punto proseguire nella cucina di Nuccia e, spero, anche nelle vostre! ;)

Buon fine settimana! 
Elena.