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15 dicembre 2014

Crostata al cioccolato con granella di nocciole


Avrei voluto riempirvi di ricette in questo dicembre. Per il mio primo Natale da blogger.
Ho fatto una lunga lista di ricette che adoro e che secondo me sono adatte per questi giorni di festa che ci attendono.
Poi il computer (che già normalmente mi fa impazzire!) decide di spegnersi.
Così senza preavviso. Grrrrr....

Alla fine, per fortuna, è bastato un alimentatore nuovo a farlo ripartire. Per quanto, non si sa.
Probabilmente è pieno di virus di ogni tipo perchè dire che è lento è un eufemismo.

La lista è ancora lì. Prima o poi, pc permettendo, vi scriverò tutto. Magari anche dopo le feste. Ecco.
Per ora vi lascio questa torta, che io ho scoperto già da tempo nel blog della mia amica Monica di "Un biscotto al giorno" (di cui ho già avuto modo di parlarvi qui e che ringrazio per l'ennesima volta!)

Ho seguito passo passo. Già fatta e rifatta. Viene sempre bene! Unica modifica, quest'ultima volta, l'inserimento della granella di nocciole tra la frolla e lo strato cremoso.
Secondo me una delle torte più buone e golose che abbia fatto finora!
Ma passo subito a raccontarvi la ricetta!


Pasta frolla al cacao
Farina 250gr
Burro 125gr
Zucchero 120gr
Uovo 1
Sale 1 pizzico
Cacao 20gr
Inserire in una ciotola la farina e il burro a temperatura ambiente. Lavorare con le dita (o due coltelli) fino ad ottenere un composto sabbioso. Comporre la classica fontana con la farina, facendo un buco al centro e inserendo l'uovo, lo zucchero ed il sale. Partendo dal centro amalgamare prima uovo e zucchero poi velocemente tutta la farina. Unire infine il cacao e lavorare fino ad ottenere un panetto compatto dal colore omogeneo.
Riporre avvolto nella pellicola trasparente in frigo per almeno un'ora e mezza.

Per il ripieno serviranno:
Nocciole in granella 100 gr
Se, come me, decidete di utilizzare nocciole intere e sminuzzarle da voi, abbiate cura di tostarle (o comprarle comunque già tostate!) e azionare a impulsi il mixer fino ad ottenere una granella non troppo fine (se no che gusto c'è? :)

Crema pasticcera (metodo Montersino)
Latte intero fresco 266 gr
Panna Fresca 66 gr
Tuorlo d’uovo 100 gr
Zucchero semolato 100 gr
Amido di mais 12 gr
Amido di riso 12 gr (se non lo avete sostituite con altrettando amido di mais)
Bacca di vaniglia 1/4
Questa crema pasticcera è favolosa. Provare per credere. Il metodo del Maestro è praticamente magico!
Estrarre i semi della bacca e unirli allo zucchero, mescolando. 
Mettere la bacca vuota insieme al latte e alla panna sul fuoco.
Intanto che il latte si scalda montare i tuorli con lo zucchero vanigliato con le fruste fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Inserire anche gli amidi continuando a mescolare.
Quando il latte sta per bollire (appena prima) togliere la bacca e versare il composto di uova, che tenderà a rimanere tutto in superficie. Alzare la fiamma, NON GIRARE. Il latte inizierà a bollire. Quando al centro apparirà del latte mescolare con una frusta. In pochissimi istanti la crema inizierà ad addensarsi. Togliere dal fuoco e versare in un contenitore coprendo con pellicola a contatto (per non far formare la crosticina).

Ganache al cioccolato
Panna fresca 125 gr
cioccolato fondente 190 gr
Spezzettare il cioccolato finemente (io nel mixer azionandolo ad intermittenza per non farlo sciogliere) Mettere la panna sul fuoco fino a bollore. Unire al cioccolato fuori dal fuoco e mescolare fino ad ottenere una bella crema uniforme.

Assemblaggio del dolce:
Trascorso il tempo di riposo della frolla, stenderla ad uno spessore di 4-5 mm e foderare uno stampo da crostata precedentemente imburrato e infarinato da 28 cm di diametro (se lo avete più piccolo, poco male: vi avanzerà della frolla e potete farne dei buonissimi biscotti! In questo caso però o utilizzeremo una teglia dai bordi più alti o avanzerà della crema).
Cospargere la base di frolla con la granella di nocciole.
Mescolare crema pasticcera e ganache molto bene fino ad ottenere una crema liscia e omogenea. Versarla sopra lo strato di nocciole.

Con la frolla avanzata potete ritagliare le formine che volete con un taglia-biscotti oppure ricavare le classiche strisce da crostata e riporle sopra la crema.
(In questo caso mi piaceva dare una nota natalizia al dolce!)

Infornate a 170° per un tempo variabile a seconda dello spessore che avrete dato alla frolla e del vostro forno. A me ci sono voluti 20 minuti, ma vi consiglio di controllare a vista dopo i primi 10 minuti. La crema deve apparire soda ma il dolce non deve seccarsi!
Io ho poi cosparso con poca granella la superficie.


Lasciare raffreddare e conservare in frigorifero. A me non è mai durata più di 24 ore!
Buon appetito!
A presto, Elena


















3 dicembre 2014

Crostata salata dell'arabafelice

Crostata salata con zucchine 
Tanti auguri a tee, tanti auguri a tee, tanti auguri cara Stefania, tanti auguri a teeee!

Lei , la festeggiata, è la famosa Araba felice in cucina e in questi giorni festeggia i suoi 5 anni di blog.
Festeggia trasformando il blog in sito.
Festeggia con un giveaway tutto per lei per cui non posso proprio mancare.

Ho già avuto modo di ringraziarla qui sul mio blog per quello che mi ha regalato in ricette, pensieri, lezioni di buona scrittura, umorismo e umanità.
Quindi non mi dilungherò in ulteriori ringraziamenti.
O meglio, la ringrazierò a modo mio.
Con una ricetta sua però.
La sua ricetta "furba" per eccellenza. Almeno per me.

La sua CROSTATA SALATA FURBISSIMA, che tante volte mi ha risolto cene improvvisate e inviti dell'ultimo minuto.
Da lei proposta qui nella versione vegana, con le zucchine come ripieno.
Da me fatta e rifatta in mille modi. Sempre buona!
C'è chi ne ha provato una versione dolce, addirittura. Io ancora non mi sono spinta a tanto, ma se la proverete verrà irrefrenabile anche a voi il desiderio di provarla in ogni "salsa"!

Si perchè in pochi minuti, pochissimi davvero, avrete una base per torta salata diversa da tutte le altre, non una sfoglia, non una brisè, ma una frolla salata buonissima e friabile, versatile e sorprendente. Con gli ingredienti che tutti abbiamo in dispensa. Praticamente senza impastare. Può esserci qualcosa di più furbo?

Ecco la ricetta.

INGREDIENTI per la BASE (per una teglia del diametro di 28/30 cm)

250 g farina 00
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di lievito per torte salate (mi raccomando, che sia specificato sulla confezione)
100 ml acqua bollente
100 ml olio di semi (io girasole o arachidi)

PROCEDIMENTO 
Mettere gli ingredienti secchi in una ciotola e mescolare. Unire in una sola volta olio e acqua bollente.
Girare con una forchetta finchè inizia a stare tutto insieme. Compattare velocemente con le mani, per al massimo 30 secondi!
Stendere nella teglia, coperta con carta forno, condire a piacere, e infornare in forno già caldo a 200° per 40-45 minuti.
Tutto qua! ;)

Per la versione originale firmata Arabafelice, vi rimando direttamente a lei ed ai suoi consigli.
Per la mia, vi metto qualche foto di alcune mie varianti. Ma la fantasia può davvero spaziare! ;)

Crostata salata con tonno e patate
Crostata salata con formaggio e spinaci
Crostata salata con provola e peperoni
Con questo post partecipo al giveaway di Stefania 


facendole anche tantissimi complimenti per l'importante passo del suo "Araba felice in cucina" da blog a sito! 
Un abbraccio, Elena. 

29 novembre 2014

Bell'e calda (farinata di ceci)


"Farinata" in liguria, "bell'e calda" in Piemonte, "cecina" in Toscana e chi più ne ha più ne metta. La sostanza è sempre la stessa. Pochissimi economici ingredienti per un piatto che mette sempre tutti d'accordo!

E ogni anno, quando arriva l'autunno, è proprio questa una delle mie prime "voglie salate" .
In queste giornate di pioggia insistente poi, la voglia si tramuta presto in programma per la cena!

La preparazione è molto semplice ma, come molte ricette apparentemente facili, nasconde qualche insidia.
Durante i miei iniziali tentativi non sempre sono rimasta soddisfatta pienamente del risultato.
Non mi sono arresa ovviamente e,  prendendo appunti, volta per volta ho fatto aggiustamenti e correzioni.
Fino ad arrivare a questa versione e a queste conclusioni che voglio oggi condividere con voi.

Il rapporto farina/acqua di 1/3 è universalmente riconosciuto come il più corretto.
Su questo quindi non si discute.
La discriminante della buona riuscita o meno della ricetta sembra piuttosto essere nascosto in primo luogo nella scelta del tegame.
Nel materiale, ad esempio. L'ideale è una teglia in rame o rame stagnato.
La scelta delle dimensioni del "contenitore" in rapporto alla dose di impasto, poi, è fondamentale. Il rischio è quello di ottenere una farinata-sottiletta o, al contrario, una specie di torta lievitata. :P
Per questo preferisco non farne grosse quantità, affidarmi sempre alla vecchia teglia di cui sopra e mantenere uno spessore inferiore al centimetro.
A noi infatti non piace molto spessa, quindi le dosi che Zio Piero ha indicato per una teglia da 20 mi sono sembrate perfette per la nostra da 24 cm. Rispetto a lui, ho aggiunto un pò di olio sia nell'impasto che nella teglia.
Ma veniamo a dosi e procedimento.

INGREDIENTI (per una teglia di diametro 24 - per due persone)
farina di ceci 120 g
acqua 360 g
olio extra vergine di oliva 30g
sale (mezzo cucchiaino circa + un pizzico per spolverare)
pepe
rosmarino

PREPARAZIONE
Unire, in un contenitore che poi potrò chiudere col suo coperchio, la farina e l'acqua poco per volta, mescolando con una frusta onde ottenere una preparazione senza grumi.
Lasciare riposare coperto e a temperatura ambiente, mescolando ogni tanto, per minimo 4 ore.

Passato il tempo, se si fosse formata in superficie un pò di schiuma, toglierla servendosi di una schiumarola.
Aggiungere un cucchiaio di olio preso dal totale, il mezzo cucchiaino di sale e mescolare.

Prendere la teglia, ungerla con il restante olio in modo uniforme e versarvi l'impasto della farinata. Dare ancora una mescolata delicatamente.


COTTURA
(Consiglio di leggere la nota in fondo che ho aggiunto in un secondo tempo!)
Scaldare il forno a 220°. Una volta raggiunta la temperatura, inserire la teglia nel ripiano più basso e abbassare la temperatura a 200°.
Cuocere fino a quando la superficie inizia a dorare (ci vorranno 25/30 minuti).
Spostare la teglia nel secondo ripiano dall'alto, impostare il forno in modalità grill e proseguire la cottura per altri 15/20 minuti (la superficie dovrà apparire ben colorita) - in genere provo a tagliarne un pezzetto per essere sicura che sia ben cotta all'interno.

Estrarre la teglia, cospargere con un altro pizzico di sale, il pepe e, se piace (qui non l'ho messo ma ci sta divinamente!), del rosmarino fresco sminuzzato.

Servire "bell'e calda!"


Buon appetito! Elena.

NOTA
- Su suggerimento dello Zio Piero (vedi commenti sotto) ho provato il suo metodo di cottura.
Inforno alla max temperatura del mio forno, 250 gradi nel secondo ripiano dal basso.
Non sposto la teglia per tutta la cottura, circa 35 minuti.
Il risultato: una farinata morbida all'interno ma più croccante in superficie... praticamente perfetta e con un passaggio in meno!!!!

Quindi grazie al mitico Zio Piero!!!






27 novembre 2014

Bignè con la crema: feste in arrivo?!





Se penso ad un dolce che mi ricordi le feste in famiglia, le domeniche dalla nonna e i compleanni da condividere con i cari... la prima cosa che mi frulla in mente è il classicissimo vassoio di paste!

In realtà, almeno questa volta, non ero spinta da nessuna ricorrenza impellente, se non dall'avvicinarsi delle feste natalizie che, non so spiegarvene il motivo, quest'anno sento più del solito.

Sarà che finalmente posso dire di avere una casa abbastanza grande per ospitare "la festa", sarà che la mia mente preferisce andare a pensieri gioiosi per non pensare ai mille problemi che pur ci sono...
Sarà che parlando con la mia amica Loredana l'altro giorno si ragionava proprio di vassoi di paste e delle reazioni infantili che suscitano in noi... :)

Fatto sta che ieri mi sono cimentata nella realizzazione dei bignè con la crema. 

Due ricette base, un classico della pasticceria.
Il bignè, Re incontrastato di quel vassoio di cui sopra.
La crema pasticcera, mio spauracchio per tanto tempo, finalmente diventata mia amica.
Una copertura di semplice cioccolato fondente.

Niente di più semplice e al tempo stesso soddisfacente! :)



La pasta choux (cioè quella dei bignè) è davvero facile da realizzare, soprattutto seguendo dosi e consigli delle bravissime Pellegrine Artusi.


Per la crema pasticcera seguite pure la ricetta che utilizzate abitualmente, ricordando solo che la crema in questo caso deve risultare molto densa, per non "bagnare" troppo l'involucro rendondolo molliccio (quindi aumentate leggermente la percentuale di amido utilizzato, rispetto ad una crema pasticcera da gustare al cucchiaio). Vi lascio comunque la mia versione.


Per la pasta choux (per 30-40 bignè a seconda di quanto li farete grandi)

140 gr di acqua
85 gr di burro
1 pizzico di sale
90 gr di farina 00
3 uova


Ho tirato fuori dal frigo le uova una mezz'ora circa prima di utilizzarle.
Ho portato il forno statico a 220 °. 

Ho inserito l'acqua, il burro a fettine ed il pizzico di sale in un piccolo tegame. Ho acceso il fuoco e portato appena al bollore. Ho versato quindi velocemente la farina, in un colpo solo, mescolando energicamente.
Non appena l'impasto si è staccato dalle pareti della pentola, ho spento il fuoco e spostato il tegame, continuando a mescolare lontano dal fuoco. 
Ottenuto un composto compatto, quasi una palla, ho lasciato raffreddare.
A questo punto ho unito un uovo per volta, incorporandone ognuno molto bene fino ad ottenere un impasto omogeneo (è questione di pochissimi minuti ma questo passaggio è fondamentale).
Ho scelto di imburrare, anzichè coprire semplicemente con carta forno la placca, seguendo il consiglio del maestro Montersino (che ricorda che in questo modo i bignè "cresceranno" più facilmente)
Ho inserito con un cucchiaio l’impasto in una sacca poche (con bocchetta liscia sarebbe meglio, ma io non l'avevo!) e ho formato dei piccoli bignè, tutti all'incirca della dimensione di una noce, lasciando un pò di spazio tra uno e l'altro, perchè cresceranno in cottura.
Ho infornato per 10 minuti. Poi ho abbassato la temperatura del forno a 190°. Continuato la cottura per altri 10 minuti (verificate con il vostro forno, state attenti a non bruciarli). Spento il forno e lasciato la teglia con i bignè all'interno ancora una decina di minuti, inserendo un cucchiaio di legno tra sportello e forno, in modo da farli raffreddare lentamente.
Estratta la placca, ho lasciato raffreddare completamente i bignè prima di riempirli.
Potete anche conservarli, una volta raffreddati perfettamente, chiusi in un contenitore ermetico, per qualche giorno (garantito) o congelarli (ma io non ho mai provato!)



Per la crema pasticcera:
500 ml di latte intero fresco

1 bacca di vaniglia (o la scorza di un limone non trattato)
6 tuorli
150 g di zucchero
50 g di amido di mais


Riscaldo il latte con la bacca di vaniglia, privata dei semini (che unisco allo zucchero in modo da aromatizzarlo) o con la scorza del limone.
Monto i tuorli e lo zucchero aromatizzato, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Aggiungo l'amido.

Prima del bollore tolgo il latte dal fuoco.

Unisco il composto di uova al latte, amalgamando con la frusta. 
Riporto il composto sul fuoco e mescolo continuamente fino a che la crema non si addensa.
Trasferisco la crema pasticcera in una ciotola e la faccio raffreddare appoggiando un foglio di pellicola trasparente a contatto della superficie (questo accorgimento fa si che non si formi l'antipatica crosticina).
Ho utilizzato poi una siringa per dolci (ma se siete più pratiche potete utilizzare la sacca poche) per riempire con la crema ormai raffreddata i bignè, praticando un forellino nella parte inferiore.

Si possono anche tagliare delicatamente in due in senso orizzontale e riempire con un cucchiaino.



Per decorare:


200 g cioccolato fondente

Ho semplicemente fatto sciogliere a bagnomaria il cioccolato e poi versato con un cucchiaino sopra ogni bignè.




NOTE:
- L'impasto dei bignè, come avrete notato, non include zuccheri. Per questo può essere utilizzato anche per sfiziosi aperitivi e finger-food. ;) Fatene tanti, non ve ne pentirete!
- Le soluzioni per riempirli e ricoprirli ovviamente sono infinite. Questa è solo la più classica. Scatenate la fantasia!


E che festa sia!! Elena.

21 novembre 2014

Crostata speziata di zucca per Re-cake 13 e le avventure di una neo-food-blogger!



Mai assaggiata prima.
Gli americani e gli inglesi la adorano.
Tra gli scaffali dei supermercati anglosassoni si trova il ripieno già pronto e miscelato da inserire nel guscio di frolla.
E’ tradizione prepararla il giorno del ringraziamento.
La zucca, the pumpkin appunto, la protagonista. Le spezie che l'accompagnano. Il guscio di pasta frolla. 
E’ la Re-cake n° 13, la sfida che le admin del gruppo “Re-cake wants you” hanno scelto con amore e realizzato per noi pensando al mese di novembre. Ecco la locandina del mese:

http://amichecucina.blogspot.it/2014/11/mini-pie-alla-zucca-per-re-cake.html

La sfida continua. Questa volta sono “mini-tarts”, almeno nella proposta da locandina.
La mia scelta: modificare il formato e farne un’unica torta.
Anzi due…
Due infatti sono stati i tentativi. Due cataclismi dal punto di vista della resa estetica. Ma due bontà da provare assolutamente per chi è amante della zucca e dei sapori diversi dal solito, soprattutto per l'importante presenza di spezie.
Ma veniamo alle mie peripezie per prepararla.

Primo tentativo (fuori concorso): frolla al cacao, ripieno di zucca come da locandina del contest, decorazione con frolla al cacao e panna montata.
Convinta di poter variare a piacimento la ricetta della frolla, la realizzo seguendo la mia solita ricetta e, inconsapevolmente, mi metto subito fuori gara.
Preparo la frolla, con gli avanzi modello una zucca e la sua foglia, da posizionare al centro del ripieno.
Che si rivela più liquido di quel che mi aspettavo.
Mi balena nella testolina che magari quel mare di zucca, uova, panna e latte non avrebbe retto l’impatto con la grossa decorazione… ma la frazione di secondo che si frappone tra il pensiero e l’azione non basta a fermare l’inesorabile affondamento…
pluf..
Vi risparmio le pene dell’infornata. Del rovesciamento di parte del ripieno sul fondo del forno, mentre inserivo la teglia. Della vana speranza di vedere riaffiorare in superficie almeno la foglia…
Il risultato finale? Una deliziosa quanto infotografabile pumpkin pie. Molto speziata (mi è un po’ scappata la mano con i chiodi di garofano che ho macinato io…) ma molto buona!

Non mi arrendo.
Trovo una zucca bellissima, piccola al punto giusto. 1,3 kg. Perfetta.
Testona io: non lascio l’idea dello stampo unico. Non abbandono nemmeno l’idea di utilizzare una frolla diversa, anche se questa volta nei limiti del consentito.
Solo una parte di amaretti ridotti in polvere da aggiungere alla farina. 
Raddoppio inoltre le dosi della frolla, perché questa volta voglio utilizzare uno stampo con i bordi alti (non mi frega più il ripieno liquido, penso!).
Con la frolla avanzata farò tante stelline che, essendo piccole, non dovrebbero affondare (che sono testona ve l’ho già detto vero?)


Riassumendo dosi e ingredienti utilizzati da me (le mie variazioni in grassetto)
(Per una teglia di diametro 24 cm con i bordi alti)

Per la frolla:
330 g di farina
100 g amaretti ridotti in polvere nel mixer
80 g zucchero a velo
un pizzico di sale
230 g burro
2 tuorli (+ un albume)
2 cucchiai di panna (+ un cucchiaio)

Per il ripieno:
150 g di zucchero di canna
1 cucchiaino di cannella
1 pizzico di chiodi di garofano
½ cucchiaino di zenzero
½ cucchiaino di sale
un pizzico di pepe
2 uova
470 g di purea di zucca
120 ml di panna
180 ml di latte

Decorazione:
panna montata
spolverata di cacao
amaretti

Seguo le istruzioni di Miria, che ho trovato molto utili soprattutto per quanto riguarda la cottura in forno della zucca, tempi e riposo della frolla.

Preparo dunque la base. Unisco farina e polvere di amaretti, zucchero a velo e pizzico di sale. Mescolo. Aggiungo il burro a pezzetti e lavoro con le punte delle dita fino ad avere una sabbiatura grossolana. Unisco a questo punto i tuorli e lavoro ancora. Mi accorgo che il composto è troppo asciutto (vista l’aggiunta degli amaretti) e decido di incorporare anche un albume e tre, anziché due, cucchiai di panna.


Formo il panetto, lo faccio riposare per circa una mezz’ora in frigo. Lo riprendo e lo stendo col mattarello. Ritaglio un cerchio di un paio di cm più largo rispetto alla teglia scelta (rovescio la teglia sull’impasto e segno dapprima con un coltello la circonferenza da ritagliare, tolgo la teglia e ritaglio). Prendo il cerchio di pasta e lo sistemo nella teglia, foderando anche i bordi.


Con la frolla avanzata, che stendo in uno strato sottile (2 mm circa), ricavo le stelline che andrò a posizionare come decoro.
Ripongo tutto in frigo (la base coperta con l’alluminio fatto aderire a base e bordi). Per un’ora circa, il tempo di far cuocere la zucca.

Come Miria, scelgo la cottura in forno. Quindi faccio a pezzi la zucca (io abbastanza piccoli), inforno su carta stagnola a 180° per circa 40 minuti. Una volta cotta, estraggo, lascio intiepidire, tolgo la buccia e inserisco i pezzi di zucca nel mixer, onde ottenere una polpa fine e uniforme.

Recupero la teglia con la frolla dal frigo e inforno in forno già caldo a 200° per circa 20 minuti.

Nel frattempo preparo il ripieno. Unisco alla polpa di zucca tutti gli ingredienti secchi. Sbatto leggermente le uova a parte insieme alla panna. Amalgamo al resto. Mi regolo con il latte, aggiungendone poco alla volta fino ad ottenere una crema setosa e omogenea. A me è servito quasi tutto quello previsto (la mia zucca aveva una polpa molto consistente e la cottura in forno l'ha asciugata ulteriormente).

Estraggo la frolla dal forno. Tolgo l’alluminio. Verso il ripieno nel guscio e posiziono le stelline.
Taataannn… Qualcuna inevitabilmente affonda, ma sono talmente tante che riesco e ricoprire l’intera superficie e l’effetto finale è quello di tante foglioline... caduche... ;) beh la fantasia non mi manca! 

Rimetto in forno ancora per circa 15 minuti. Fino a quando il ripieno è ben compatto e le "foglioline" hanno preso colore.

Finalmente sforno.
Faccio raffreddare completamente.
Me ne dimentico per qualche ora. Non voglio rischiare di rovinare tutto sformandola prima del dovuto.
Passato il tempo, con una certa sicurezza (troppa!), poggio sulla teglia un grosso piatto e capovolgo.
Sento che si stacca.
Un sorriso di soddisfazione percorre il mio volto. Per poco. Troppo poco. Tiro su lo stampo e… orrore!!! Mi si è divisa in due!!! Una grossa parte è rimasta, irriverente alla forza di gravità, appiccicata sulla teglia!

Assaggio, offro agli amici. Buonissima. Peccato per l’aspetto. Peccato non aver potuto scattare nemmeno una foto alla torta intera. Commenti entusiasti di chi, amante della zucca o meno, l’ha provata mi han portato a scrivere questo post. E a partecipare, seppure senza speranza alcuna.


Mi sono divertita.
Ho scoperto una torta di cui ignoravo l’esistenza prima.
Mi son messa alla prova e (forse! :P) ho imparato la lezione…
La prossima pumpink pie sarà nella versione mini… almeno una riuscirò a fotografarla intera. Almeno spero.

Dal momento che credo sia questo lo spirito del gruppo, condivido e partecipo. Mi sembra il minimo per ringraziare le ragazze di RE-CAKE!!  Grazie a:


NOTE
  • Ve la consiglio. Soprattutto se amate la zucca ed i sapori particolari. Le spezie si sentono molto. Diminuite se non gradite particolarmente, ma non omettetele. Ci stanno davvero bene!
  • Le fette, come vedete, le ho servite accopagnandole con qualche ciuffo di panna montata, una spolverata di cacao e qualche amaretto. La panna in particolare è, direi, indispensabile.
  • Se come me volete provare lo stampo unico vi consiglio di imburrare senza infarinare la teglia antiaderente. Ho scoperto dopo che potrebbe essere stato questo il mio errore. Meglio tardi che mai. 
Alla prossima. Elena.

7 novembre 2014

Crostata di mele con pasta frolla al cacao




Amicizia è condividere, ma anche esserci nonostante le distanze.
Nonostante il tempo che passa. Gli impegni. La famiglia che cresce. Il lavoro che cambia o quello che non c'è più. La casa che si sposta in un altro paese. 
Nonostante tutto il tempo occupato dal resto, rivedersi è come essersi visti il giorno prima.
Ed è per un incontro speciale che ho preparato questa torta. 
Incontro poi rinviato. Ma poco importa, ci sarà un altro incontro e un altro dolce da condividere, e sarà come fosse "domani". 
(A Cristina e alla sua stupenda famiglia 'in crescendo'!)


Due mele e voglia di crostata? Questa è un'ottima soluzione.

La mia ispirazione questa, di cui ho mantenuto l'idea del ripieno con crema a freddo.
Per la frolla invece ho seguito la ricetta di Monica, che avevo già utilizzato per la torta di compleanno dell'uomo di casa, con grande successo.
Provatela, è di semplice realizzazione e farete un figurone!


INGREDIENTI
(per una teglia rotonda da 24 cm con bordi alti)

PER LA FROLLA
250 g di farina
125 g di burro
120 g di zucchero
1 uovo
1 pizzico di sale
20 g di cacao amaro

PER IL RIPIENO
2 grosse mele
120 g di zucchero
50 g di burro fuso
1 uovo intero 
50 g di farina
100 ml di latte
scorza di limone o aroma vaniglia
  1. Preparare la frolla sabbiando il burro con la farina con le dita. Una volta ottenuto un composto sabbioso formare una fontana e inserire al centro lo zucchero, l'uovo, il pizzico di sale ed infine il cacao. Lavorare fino ad ottenere un panetto di colore omogeneo. Schiacciarlo leggermente per favorirne il raffreddamento uniforme. Riporre a riposo in frogorifero per almeno 30 minuti.
  2. Nel frattempo preparare il ripieno. Far fondere il burro a bagnomaria (o nel microonde), unire allo zucchero e iniziare a mescolare. Aggiungere poco alla volta la farina setacciata, continuando a mescolare con una frusta a mano, per evitare la formazione di grumi. Unire l'uovo leggermente sbattuto a parte con una forchetta. Inserire ora l'aroma scelto. Infine versare a filo il latte sempre rimestando.
  3. Lavare, pelare e affettare le mele.
  4. A questo punto riprendere la frolla e stenderla tra due fogli di carta forno con un mattarello ad uno spessore di 4 mm circa. Rivestire una teglia ben imburrata ed infarinata curando di coprire anche i bordi (in quanto dovrà accogliere un ripieno alquanto liquido). Disporre le mele a fette sulla frolla. Versare la crema preparata precedentemente sulle mele. Rigirare i bordi della frolla sul ripieno.
  5. Decorare a piacere con gli avanzi di pasta frolla.
  6. Infornare in forno già caldo a 180° per circa 40 minuti. Coprire con l'alluminio, dopo la prima mezzora, se la superficie dovesse scurirsi troppo. La torta sarà pronta quando la crema sarà dorata e soda.
  7. Lasciare raffreddare bene prima di sformare. Cospargere con una spruzzata di zucchero a velo e servire.









5 novembre 2014

Brutti ma buoni


Mandorle, albumi e zucchero... Una magia buonissima!! Altro che brutti!

Adoro le mandorle.
Adoro potermi concedere una coccola dolcissima con soli tre ingredienti e pochissimo lavoro...
Adoro le facce dei miei amici quando ne assaggiano uno! :D
Sì, perchè sono brutti (anche se a me non sembra nemmeno tanto!) ma deliziosi!
Da noi in Piemonte è usanza regalarli od offrirli nella ricorrenza dei nostri morti. E così mi sono cimentata nei giorni passati scoprendo che non potrò più fare a meno di sfornarne ogni qual volta avrò delle mandorle in casa!
A proposito... questo post lo dedico alla mia cara amica Lisa, mia spacciatrice ufficiale di mandorle (spettacolari) pugliesi!! (Visto che mi è stato fatto notare, la dedica non ha nulla a che fare col nome del dolce in questione... Anche perchè Lisa è una delle persone più belle che conosca, dentro e fuori!!)

Per la preparazione ho seguito alla lettera i consigli di Elena Levati, che ringrazio, per le quantità invece ho liberamente interpretato... e sono soddisfattissima del risultato!
Provateli, sono davvero semplicissimi da realizzare, gluten free e farete un figurone!
La consistenza e la leggerezza sono quelle di una nuvola dall'involucro croccante e l'interno morbido, con qualche mandorla intera "a sorpresa".
Potete usare, come ho fatto io questa volta, gli albumi avanzati da qualche altra preparazione. Meglio ancora se vecchi di un giorno di frigo. Io li avevo congelati e fatti scongelare una notte in frigo: tornati come nuovi!
Una magnifica idea anche per riutilizzare gli albumi quindi! C'è bisogno che dica qualcos'altro per convincervi a provarli? Solo la ricetta vero? 

21 ottobre 2014

Torta pesche amaretti (senza farina e senza burro)





Non sono esattamente piemontese. Sono nata e ho sempre vissuto in Piemonte. I miei genitori, entrambi calabresi. Quindi il mio DNA e' quello, non ci si può sbagliare.
Eppure, non so come mai, i dolci piemontesi sono quelli che più si avvicinano al mio gusto, nonostante le origini.

In particolare mi sto lentamente appassionando ai dolci tipici regionali da gustare al cucchiaio: il bonet,  la torta monferrina, ad esempio.
I dolci col retrogusto di amaretto poi, li adoro!!

Questa torta nasce dalla volontà di riprodurre, in uno stampo unico, il ripieno delle famose pesche ripiene al forno, tipico dessert piemontese. Nella mia ricerca mi sono imbattuta qui ed ho subito capito che era lo spunto che andavo cercando!!

Ho apportato qualche piccola modifica (nelle dosi e nel procedimento) ed ho ottenuto quello che vedete.
La prossima volta vedrò di aggiungere qualche foto anche dell'interno..: non ho fatto a tempo.. sparita!

Mi rendo conto che le pesche sono ormai fuori stagione, ma se per caso ve ne rimane qualcuna in frigo, approfittatene!
Ecco la ricetta facile facile e anche veloce, escludendo il tempo di cottura. Ideale da preparare in anticipo! ;)

INGREDIENTI (per una teglia diametro 18 cm, con cerniera)

350 g circa pesche (peso senza buccia)
20 g cacao amaro in polvere (+  un poco per decorazione)
40 g zucchero semolato
175 g amaretti + 25 g circa per la decorazione
1 uovo intero
75 g di fette biscottate o savoiardi (io pancarrè tostato ma va bene anche del pan grattato!)

PREPARAZIONE
  1. Tritare in un mixer le pesche dopo averle lavate, sbucciate e ridotte a pezzetti.
  2. Tritare gli amaretti. Unirli alle pesche. Per mescolare sarà sufficiente un cucchiaio.
  3. Tritare le fette biscottate o i savoiardi (io non ne avevo e ho usato del pancarrè, fatto tostare nel forno e, una volta raffreddato, tritato). Unire anche questi al composto di pesche e amaretti poco alla volta, regolandovi in modo da ottenere un impasto morbido e cremoso, nè troppo liquido nè troppo denso.
  4. Aggiungere lo zucchero.
  5. Unire il cacao setacciato.
  6. Ora amalgamare molto bene l'uovo, leggermente sbattuto precedentemente, a tutto il resto. Si può utilizzare una frusta elettrica se preferite (io ho preferito fare tutto a mano)
  7. Ricoprire la teglia di carta forno o in alternativa imburrate e cospargete con del pangrattato.
  8. Versare il composto nella teglia e infornare in forno già caldo a 180° per 15 minuti, coprire con alluminio la torta e proseguire la cottura per 50/60 minuti, a seconda del vostro forno.
  9. Se volete potete infilare delle fettine di pesca nell'impasto.
  10. Spegnere il forno e lasciare raffreddare la torta all'interno (almeno 4 ore ma anche tutta la notte se lo preparate la sera)
  11. Servire con una spolverata di cacao, una fettina di pesca e/o amaretti.
NOTE:
- Per la cottura di questo tipo di dolce mi regolo a vista: quando cioè i bordi della torta si stanno distaccando dalla teglia, la torta è pronta!
- Una volta raffreddata nel forno può essere servita o conservata in frigo (a noi piace anche di più dopo una notte al fresco!) per due o tre giorni (se vi dura!).




15 ottobre 2014

Torta tiramisù, la mia prima re-cake!


Le ragazze dalla cui mente è nata l'iniziativa "Re-cake wants you" sono cinque brave food-bloggers
Sara: http://www.dolcizie.blogspot.it,
Elisa: http://www.ilfiordicappero.blogspot.it,
Miria: http://www.amichecucina.blogspot.it,
Silvia: http://www.acquaefarina-sississima.com,
Silvia: http://www.trafornelliepennelli.blogspot.it
che ogni mese scelgono una ricetta dal panorama internazionale e mettono a disposizione la loro arte, la loro cucina e il loro cuore per far si che chi lo desidera (food-lover e/o food-blogger) possa ripetere la ricetta, la modifichi nel limite del consentito e partecipi così all'elezione della miglior re-cake del mese!

Re-cake nasceva 12 mesi fa, appunto, ad ottobre... e per il compleanno di questa bella iniziativa le admin hanno pensato ad un dolce che rappresenta l'Italia nel mondo, il tiramisù, sotto forma di torta di compleanno!
Gli strati, quindi, non sono costituiti da file di savoiardi ma da un morbido pan di spagna (sponge cake), proprio come tradizione vuole per una festa di compleanno che si rispetti, anche se i savoiardi sono comunque presenti sotto forma decorativa (perchè pur sempre di tiramisù trattasi!)


Piccola nota personale: questa è anche una mia festa speciale... la mia prima Re-cake!
Dopo aver seguito per un anno ognuna delle ricette proposte senza prendere il coraggio di cimentarmi, la tiramisù cake mi ha svegliato dal mio torpore :D!! Quale modo migliore di festeggiare il mio blog appena nato? :)


Questa la locandina di ottobre con ingredienti e indicazioni per realizzarla:

http://www.ilfiordicappero.com/2014/10/tiramisu-sponge-cake-anzi-re-cake.html
Seguendo (praticamente alla lettera) le indicazioni di Elisa, cui vi rimando, sia per gli ingredienti che per l'assemblaggio, ho ottenuto una torta alta, composta da ben quattro strati di pan di spagna imbevuto dello sciroppo al caffè e una magnifica crema al mascarpone e panna montata (golosissima!).
Le uniche differenze:
- nella bagna al caffè ho omesso il liquore e ho aggiunto 60 g di zucchero invece dei 90 g della ricetta base e dei 20 g di Elisa;
- nella decorazione (oltre al cacao, comunque previsto) ho sostituito ai riccioli di cioccolato uno strato di codette al cioccolato e  poca granella di zucchero. Quest'ultima richiama il colore del nastro (e al palato è risultato essere molto piacevole il connubio tra morbido della fetta e croccantino della superficie dato da codette+granella)
Il cacao amaro, omaggio al classico tiramisù, si sposa troppo bene con la dolcezza di tutto il resto e non volevo rinunciarci anche se si intravede appena nei bordi.


Per essere la mia prima esperienza del genere mi ritengo soddisfatta del risultato, sebbene migliorabile, e non vedo l'ora di cimentarmi nella prossima Re-cake!! Venite anche voi?!





11 ottobre 2014

Maionese home-made veloce-veloce

30 secondi netti, proprio così! Provare per credere!


La ricetta di questa piccola chicca, utilissima in cucina, io l'ho presa da lei.
Già questo di per se è una garanzia, perchè da lei troverete solo ricette collaudate e affidabili!
Per questo ringrazio Martina e chi a sua volta le ha permesso di scoprire questa preparazione! Già perché ormai questa ricetta ha fatto il giro del web!

La maionese home-made, oltre ad essere una gran soddisfazione, è troppo buona, genuina, veloce e pratica (la si fa anche all'ultimo momento, con gli ospiti che aspettano in sala da pranzo!). Io la preparo per esempio ogni volta che faccio l'insalata russa a modo mio (qui trovate la ricetta) e vi assicuro che la differenza rispetto ad una maionese commerciale si sente eccome!

E' davvero semplicissimo ottenere una maionese perfetta e buonissima. Bisogna solo rispettare un paio di accorgimenti... scopriamoli insieme!

INGREDIENTI
1 uovo intero freschissimo e freddo di frigo
220g di olio di semi (io arachidi) freddo di frigo
1 cucchiaio di aceto bianco (o di limone)
due pizzichi abbondanti di sale
1 cucchiaino di senape (facoltativo, io ometto)

PREPARAZIONE
  • Preparate uovo e olio, che devono entrambi essere, appunto, freddi di frigo. 
  • Sarà perfetto il bicchiere del frullatore ad immersione (o, in alternativa, un barattolo di vetro come quelli della maionese confezionata da 500 g) - è importante che il contenitore sia stretto e alto, accertatevi solo prima che il minipimer passi dall'imboccatura! ;) - e versateci all'interno gli ingredienti con questa successione: l'uovo (cercando di non rompere il tuorlo) - l'olio di semi - il cucchiaio di aceto bianco o di limone (io aceto) - il sale - se volete, la senape. 
  • Inserite il minipimer fino a toccare il fondo del bicchiere, azionatelo alla massima potenza, tenendolo immobile per i primi 10 secondi. Quando sul fondo la maionese inizierà a montare (passati cioè questi 10 secondi), muovete il frullatore con movimenti verticali delicatamente fino a quando la maionese non avrà raggiunto la consistenza che gli è propria in modo uniforme. Ci vorranno appunto una ventina di secondi ancora.
Tutto qua!! :)
E il risultato? La maionese più delicata mai mangiata prima!

NOTE:
  1. Conservatela in un barattolo a chiusura ermetica in frigo per, al massimo, tre giorni.
  2. Con queste dosi dovreste ottenere l'equivalente di un barattolino da 200-250 ml.
Provate e fatemi sapere! ;)

8 ottobre 2014

Torta di zucca amaretti e cacao (o torta monferrina di Pietro&Genny)


Questa ricetta non è farina del mio sacco, sarà meglio dare subito a Cesare quel che è di... Pietro&Genny!!

Pietro, cuoco per passione nonchè papà di una carissima amica, Daniela, delizia spesso orde di amici famelici con i suoi piatti “forti”. Al suo fianco Genny, la mogliettina sorridente e abilissima ai fornelli, con la quale “coordina” magnificamente famiglia e cucina!!
A casa di Genny e Pietro i pranzi e le cene in compagnia non sono mai nulla di lasciato al caso: studiati nei dettagli, nei tempi e negli ingredienti (sempre diversi, rigorosamente del territorio e della tradizione piemontese), la sensazione è quella di entrare in casa propria, in una famiglia accogliente e gioiosa, sempre piena di affetto per chiunque varchi la soglia...

Ahh poter avere la loro ricetta della torta con la zucca...!!!

L'uomo di casa ogni tanto ci prova: “ma perchè non fai quella torta con la zucca, il cioccolato e gli amaretti che faceva mia nonna...??”  Forse – rispondo io puntuale - perchè non ho la minima idea di come farla?? :D

Ma... Basta chiedere!! Ed ecco che la tanto desiderata ricetta arriva... questa volta tramite un sms di Daniela...! Benedetta tecnologia e... benedetta amicizia!!! :)

Le dosi originali sono doppie rispetto a questa mia versione, perchè ho preferito fare un esperimento “in piccolo” ma me ne sono amaramente pentita, visto che è stata spazzolata prima ancora di riuscire a fare delle foto decenti... :P 

Grazie all'amica di una vita per la “soffiata” e grazie soprattutto a Pietro&Genny (chissà che non sia questa l'unica ricetta che vi rubo!!! :) )

INGREDIENTI (per una teglia rotonda da 20 cm) 

 500 g polpa di zucca
 300 g mele
 60 g zucchero + 2-3 cucchiai
 160 g amaretti secchi
 50 g cacao amaro
 25 g farina 00
 2 uova (tuorli e albumi separati)
 1/2 bustina lievito per dolci
 3-4 cucchiai di latte
 burro e pangrattato per lo stampo 


PREPARAZIONE
  • Tagliare la zucca e le mele a dadini, inserire in un tegame con pochi cucchiai di latte e qualche cucchiaio di zucchero. 
  • Cuocere a fuoco lento con il coperchio fino a farla disfare. 
  • Passare al colino per eliminare il liquido eventuale in eccesso (questo passaggio potrebbe non essere necessario se la nostra zucca ha una polpa consistente)
  • Tritare con il minipimer o al mixer la frutta, creando una poltiglia uniforme. 
  • Montare i tuorli con i 60 g di zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. 
  • Tritare gli amaretti e unirli ai tuorli. 
  • Aggiungere la farina, il lievito, il cacao setacciati e la frutta.
  • Montare a neve ben ferma gli albumi. 
  • Unirli delicatamente al resto con movimenti lenti dal basso verso l'alto, senza fretta, facendo incorporare aria e amalgamando bene. 
  • Imburrare uno stampo a cerniera da 20 cm e cospargere di pangrattato, facendolo aderire bene. 
  • Versare il prepararato nella teglia e infornare a 180° per 30 min, coprire con un foglio di alluminio, abbassare a 160° e proseguire la cottura per altri 20 -30 min (verificare con la prova stecchino, che dovrà uscire asciutto anche se non completamente pulito – è un dolce al cucchiaio e avrà la consistenza molto simile a quella di un budino). 

L'ultima fetta... :)
NOTE:

1- A me non sono serviti, ma se doveste ottenere un composto molto denso anche dopo l'aggiunta degli albumi, potete unire all'occorrenza due-tre cucchiai di latte. Il composto finale deve essere piuttosto liquido.

2- L'originale, come detto sopra, aveva doppia dose, quindi presumo che fosse pensata per una teglia da 24 cm di diametro (questa informazione mi mancava).
 Se doveste optare per la dose doppia ricordatevi quindi di ridurre i tempi di cottura di conseguenza (potrebbe essere 15-20 min a 180° e altrettanti dopo la copertura con l'alluminio e forno a 160°)

30 settembre 2014

Torta di mele "antichi sapori" (senza lievito né burro)


Nuccia, è rimasta ancora una fetta della "torta antichi sapori"?

L'uomo di casa è un esperto in nomignoli, soprannomi, vezzeggiativi di ogni genere... basta dire che è lui a chiamarmi Nuccia, che "Rufus" & "Emily" (così si chiamano i nostri cuccioloni!) sono sue invenzioni, che nessuno dei nostri amici si salva ed ognuno ha il suo "marchio"!

Da lui, manco a dirlo, anche il nome di questo dolce!

Sembra infatti che la torta che sto per raccontarvi gli abbia evocato, niente poco di meno che, la sua infanzia, le merende dai nonni, il calore della casa e degli affetti più cari.

E pensare che è nata per "necessità": finito (senza preavviso il maledetto!) il lievito per dolci in dispensa, il burro.. beh meglio evitarlo visto che a "lievitare" ultimamente sono io..!!
Cerco nell'etere una torta senza lievito e senza burro e capito qui.
La ricetta è perfetta anche con le pesche, provata e ap-provata a pieni voti da tutti! Memorizzatela per quando riuscirete di nuovo a trovare dei bei frutti di stagione... ;)
Ma...
Siamo in autunno e le mele sono ora alla portata di tutti, quindi...

Rispetto all'originale ho variato qualche minimo passaggio, in pratica quello che l'utilizzo delle mele mi ha ispirato.Vi assicuro che il risultato sarà di una leggerezza e di una morbidezza unici e che i vostri "antichi sapori" faranno capolino...

E poi, come dice una mia cara amica blogger... se "le torte di mele non sono mai abbastanza" ci sarà pure un perchè... ;)

INGREDIENTI
(per una teglia a cerniera diametro 24cm)
4 uova (albumi e tuorli separati)
4 cucchiai acqua bollente
250 g zucchero semolato o di canna (se per voi è troppo riducete pure)
200 g farina
250/400 g mele (io Royal rosse)
il succo di mezzo limone
1/2 cucchiaino circa di cannella (se vi piace)
4 cucchiaini zucchero a velo
zucchero di canna quanto basta
zucchero a velo per spolverare


PREPARAZIONE
  • Preparare per prima cosa la teglia: imburrare leggermente fondo e pareti e far aderire la carta forno, ritagliando il cerchio di base e una striscia per il bordo.
  • Lavare, sbucciare e tagliare le mele (io 2/3 a cubetti e la parte rimanente a fettine). Riporle con dell'acqua, mezzo limone spremuto, mezzo cucchiaino di cannella, mescolando bene in modo che i pezzetti vengano tutti a contatto con il liquido e l'aroma in polvere.
  • Accendere il forno e impostarlo a 160-170 gradi.
  • In una ciotola sbattete i tuorli con i 250 grammi di zucchero semolato, fino a renderli spumosi. (Più a lungo si monteranno le uova più otterrete una torta soffice e alta. Il principio è quello del pan di spagna!)
  • Aggiungere quindi i 4 cucchiai di acqua bollente, mescolando fino ad ottenere una crema densa.
lacucinadinuccia@blogspot

  • Unire la farina setacciata, poco alla volta e mescolando lentamente a mano.


  • Montare gli albumi a neve molto ferma, aggiungendo a metà i cucchiaini di zucchero a velo.
  • Unire la meringa ottenuta, molto delicatamente, al composto di tuorli, cercando di non smontare il tutto.
  • Inserire a questo punto i cubetti di mela e mescolare piano, fino ad avere un impasto omogeneo.
  • Versare l'impasto nella teglia, livellare.
  • Inserire le fettine di mela rimaste decorando a piacere.


  • Cospargere con qualche cucchiaio di zucchero di canna e, se piace, ancora un pizzico di cannella.
  • Cuocere per circa 40-45 minuti, dipende dal  forno, quindi fare sempre la prova stecchino.
  • Decorare a piacere con zucchero a velo prima di servire.


NOTE
  1. Potete anche mettere solo i pezzetti di mela nell'impasto, o solo le fettine sulla superficie. Io volevo ottenere una torta molto carica di mele, quindi ho scelto la soluzione "full"! ;) Comunque mettetene tante!! 
  2. La cannella e lo zucchero di canna sono aggiunte assolutamente facoltative per la buona riuscita della torta, ma secondo me le danno molto carattere!
  3. La torta è molto buona anche fatta con le pesche e mi riservo di provare anche con altra frutta di stagione... se sperimentate, fatemi sapere!
  4. A casa nostra è durata meno di 24 ore, quindi non so dirvi quanto a lungo si possa conservare... ;P Comunque io la conservo a temperatura ambiente, chiusa nel porta torta (o coperta da stagnola) nella credenza... e il giorno dopo, a nostro avviso, è ancora più buona, perchè le mele rilasciano la loro umidità all'impasto... ;)