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26 novembre 2016

Il Pandolce basso genovese


La ricetta che Michela, la mitica mamma della mia amica Lisa, mi ha regalato si tramanda da chissà quanto tempo. L'ultima traccia di cui si ha memoria risale ad un mastro fornaio della Genova antica. Quella dei vicoli stretti e del profumo di focaccia. Di mano in mano e di tavola in tavola è arrivata fin qui! Potete quindi immaginare con quanta impazienza aspettavo il momento di mettermi all'opera! 

Molti di noi avranno iniziato a pensare ai regali di Natale. E anch'io voglio iniziare la serie di ricette prettamente natalizie con questo vero e proprio dono. È stato recepito come tale da me quando Lisa mi ha mandato la copia preziosa con dosi e ingredienti. E spero che anche voi lo possiate considerare un bel regalo goloso da regalarvi e regalare.  Una coccola dolce che si può facilmente realizzare in casa con pochissimi mezzi e che non avrà nulla da invidiare ai pandolci dei fornai che ancora oggi, in quel di Zena, riempiono i loro scaffali di queste delizie.

Cosa c'è di più coccoloso e rassicurante di un dolce natalizio aromatico, speziato e pieno pieno di canditi, uvetta e pinoli? Un dolce che sa di festa, calore e tradizione. Un vero e proprio comfort food che riassume tutti i significati che io associo a questo termine. 

21 novembre 2016

Cornbread, il pane del Ringraziamento

Pane al mais veloce (con lievito istantaneo).


Tra pochi giorni in America sarà grande festa. Anche chi, come me, non ha avuto la fortuna di viverla in prima persona, sul  posto, conoscerà questa ricorrenza quanto meno per averne sentito parlare sul grande e piccolo schermo. Miriadi di film americani ambientati nel periodo natalizio hanno infatti il giorno del Ringraziamento come sfondo agli avvenimenti che ne sono narrati, tanto per dirne una.

L'origine storica di questa ricorrenza risale alla migrazione dei Padri pellegrini nel Nuovo Mondo e alle difficoltà di sopravvivenza in una terra che sembrava ribellarsi alla colonizzazione. Ma proprio grazie alla collaborazione delle popolazioni indigene (che indicarono ai coloni come coltivare il granoturco e allevare i tacchini) si potè sopravvivere e porre le basi di quella che sarebbe diventata una grande civiltà. 
Quattrocento anni fa circa si iniziò così a festeggiare il thankgiving day, per ringraziare Dio del raccolto e dei prodotti necessari al sostentamento durante l'anno trascorso. Col tempo la ricorrenza si è diffusa ed ha assunto caratteristiche più pagane, anche se ha mantenuto i rituali della tradizione, come il pranzo a base di tacchino, zucca e il corn bread (il pane di mais appunto) come presenza indispensabile sulla tavola di ogni americano, il quarto giovedì di novembre. 

Questo pane di mais dalla cottura veloce e lievitazione in forno (proprio come una torta) risulta molto morbido e poroso, adatto quindi ad assorbire le salse e i sughetti golosi che accompagnano le pietanze del giorno del Ringraziamento. La versione che vi presento qui è quella che ho rubato ad una texana doc, Lauren Evans (la sua ricetta la trovate qui).

Il risultato è un pane-non-pane dolciastro, a metà strada tra una torta e una focaccia, con la componente leggermente croccante data dalla farina di mais ma decisamente morbidissimo e, soprattutto ancora caldo, davvero goloso anche da solo. 
Lo vedo molto bene come snack in un buffet, accompagnato da salumi e/o formaggi e, perché no, anche sulla tavola delle feste, accanto ad altri tipi di pane, per accontentatare tutti i gusti e stupire i vostri ospiti. 
Si conserva morbido per alcuni giorni (ben avvolto nella pellicola alimentare) e si presta quindi ad essere preparato in anticipo. Io consiglio comunque una scaldata veloce in forno a bassa temperatura prima di servirlo. Così per me ha una marcia in piu!

20 novembre 2016

Torta nera del Monferrato

Il dolce storico piemontese con le mele, il cacao e gli amaretti. Naturalmente senza glutine e senza latticini.


Parlando con un caro amico, Giuseppe, di eccellenze del nostro territorio, il Monferrato, salta fuori il nome di questa torta. La famosa torta nera del Monferrato appunto. Come moltissime delle ricette più conosciute, replicate e diffuse nei migliori ristoranti tipici della zona è una ricetta che nasce lontano nel tempo. 
È Giuseppe a raccontarmi come nasce questo prelibato dolce piemontese. Nelle nostre campagne nei tempi duri, per tirare avanti, si utilizzavano avanzi ed esuberi. Le donne in cucina utilizzavano anche le ultime mele mature, prima di doverle buttar via. Perché via non si buttava nulla. Nemmeno il pane raffermo. Questione di cultura e rispetto per il duro lavoro e per i frutti della terra ma anche, spesso, questione di sopravvivenza. La torta veniva cotta sulla stufa a legna. Sfruttando il calore latente. Dopo aver cotto il pane infatti veniva lasciata sulla stufa spenta ma ancora calda tutta la notte e veniva consumata a colazione. 

Col tempo alla ricetta originale, che utilizzava pane raffermo e mele, si sono aggiunti il cacao e gli amaretti. Diverse versioni si trovano in rete oggi. Nella mia ricerca mi sono accorta che quasi mai è peró indicata l'esatta quantità delle mele o meglio non viene specificato se il peso è prima o dopo averle pulite, prima o dopo averle cotte. Anche la dimensione della teglia è molto soggettiva. Spesso non indicata. Non essendoci farina, il dolce più che cuocere deve asciugarsi. Quindi, allora come oggi, la temperatura   di cottura è piuttosto bassa e i tempi  molto lunghi. Ma anche quella della cottura, nei siti che ho consultato, è quasi sempre un'indicazione piuttosto vaga (varia dalla mezz'ora alle due ore a temperature dai 150º ai 180º).

17 novembre 2016

Il Gateau che si credeva una cheesecake

Il "cheese-gateau" con mascarpone, verza, noci e coulis di melagrana.


Comfort food. Praticamente tutto ciò che amo in cucina. Ma ci sono cibi che più di altri rappresentano questo termine per me. Sono quei piatti che sanno trasmettere il calore della famiglia, degli affetti, della casa. Quelle ricette che mentre le prepari sorridi serena e piena di gioia immaginando la reazione delle persone a cui vuoi bene quando le assaggeranno. Sono cibi che piacciono a tutti, che scaldano solo a vederli, che evocano momenti di gioia, feste, Natale, compleanni, domeniche in pigiama a spignattare per chi ami, serate fredde solo fuori dalla porta e riscaldate dentro dall'amore e da un buon piatto condiviso.

Quando ho letto il tema di novembre di Sei in cucina, cioè il comfort food, appunto, ho cercato di focalizzare i pensieri su quale fosse per me il cibo-coccola per eccellenza. E questa volta stranamente la prima ispirazione è stata salata. Il gateau! Come infatti ho già raccontato in un mio vecchio articolo dedicato a questa torta salata rustica e golosa, è proprio questo uno dei piatti più amati a casa mia e quello che preparo più spesso per coccolare i miei cari. 

15 novembre 2016

Mini Jaffa cake (dolcetti all'arancia e cioccolato fondente)










Arancia, cioccolato, pan di spagna. Niente burro o olio. Pochissime calorie per questi biscotti golosi molto popolari nel Regno Unito e conosciuti da noi per essere distribuiti da una nota catena. 

Non vedevo l'ora di cimentarmi nel tema del mese di novembre proposto dal gruppo Re-cake, i Jaffa cakes appunto. È stato divertente prepararli la prima volta, quando però il risultato non mi ha soddisfatto affatto. Sotto, in nota, vi spiego cosa sbagliavo. 
È stato molto meglio la seconda perché alla fine ne sono uscite delle mini tortine davvero buone e decisamente più carine! Entrambe le volte non ho modificato nè agrume nè cioccolato, nonostante fosse concesso dalle regole del gioco, perché questo abbinamento mi è parso da subito perfetto. E poi la mission era riprodurre i famosi biscotti che in quelle vesti avevo conosciuto. 

Più che biscotti direi dolcetti. Leggeri e delicati. Personalizzabili in infiniti modi e perfetti per i regalini golosi, visto che si conservano molto bene anche per una settimana in una scatola di latta o in un contenitore ermetico. Le dosi sono per circa 12 tortini (a me ne sono usciti 14 del diametro di 6 cm).

10 novembre 2016

Torta di mele cremosa (senza burro e senza uova)



Di torte di mele "cremose" avrete magari già sentito parlare. Ma in tutte è previsto il burro e le uova (almeno quelle che ho trovato io!). Così ho provato a realizzarne una senza! Senza burro e questa volta anche senza uova! Ho pensato di aggiungere una purea di mele nell'impasto, lo yogurt greco e lo zucchero di canna. Considerate che la consistenza sarà quasi quella di un budino o meglio, per chi la conosce, quella della torta magica. Cioè in parte budinosa e cremosa, in parte morbida. Non crescerà molto e rimarrà piuttosto compatta. Quindi se amate solo le torte alte e soffici, cambiate ricetta (in calce vi indico gli altri link alle mie torte di mele).
Ma se amate sperimentare vi consiglio di provarla. È veramente facilissima e velocissima, sporcherete poco più di una ciotola e una frusta ed in più è molto leggera vista l'assenza di burro e uova! Ma ecco come ho fatto.

7 novembre 2016

Crostata morbida con crema all'arancia leggera, frangipane e arance caramellate.


Quattro ricette in una. E poi non dite che non vi voglio bene. 
Vabbè la base per crostata morbida ve l'avevo già proposta, qui.
La crema all'arancia senza uova e senza latte, la crema frangipane  alle mandorle e le arance caramellate però no. Di queste vi parlo per la prima volta ora. E vi consiglio di provarle, insieme come ho fatto io ma anche separatamente, se volete. Con la crema all'arancia potete realizzare anche bicchierini monoporzione da gustare con dei biscottini per esempio. La crema frangipane è molto utilizzata nelle crostate e si associa molto bene con tutti quei dolci a base di frutta fresca, in quanto è una crema molto ricca e golosa. Le arance caramellate potete utilizzarle per decorare qualunque dolce e renderlo così più sfizioso ed elegante. 

Ho unito queste preparazioni per realizzare la torta di compleanno di un caro amico. Mi sono divertita ad accostare ad una crema leggera e dal gusto deciso di agrume una crema molto ricca e profumata alle mandorle, il tutto su una base morbida, simile al pan di Spagna e con una finitura di arance caramellate, che oltre ad essere golose sono anche molto scenografiche.

Se non amate le arance e le mandorle questo post non fa per voi. Ma se invece, come me, ne apprezzate profumo, gusto e versatilità, lo apprezzerete così come hanno fatto coloro che hanno assaggiato questa torta.