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28 gennaio 2017

Treccia svedese alle mele

Per Re-cake 2.0


Anche questo mese gli admins del gruppo Re-cake 2.0 hanno stupito con una proposta fantastica. Un dolce dal quale non si può non rimanere stregati. Non a caso in questione ci sono le mele. Il frutto utilizzato dalla strega per stregare Biancaneve. Ecco mi sono sentita un po' come la fanciulla ingenua della favola quando, con l'impasto che già lievitava beato, mi sono accorta che non mi sarebbero bastate le mele per il ripieno. Ho fermato il tempo (=ho congelato l'impasto lievitato) e ho realizzato che avrei aspettato che arrivasse il mio principe azzurro... con altre mele! Dopodiché ho fatto rinvenire il mio panetto per qualche ora in frigo e poi a temperatura ambiente temendo che il lupo cattivo venisse a distruggere il mio lavoro. Ma il bene vince sempre... ed ecco che il forno ha fatto la magia! 


Ho scelto una farina di farro integrale e di conseguenza ho dovuto sistemare le dosi in fase di impasto, aggiungendo poca farina (un paio di cucchiai in tutto) con mio grande stupore perché pensavo che questo tipo di farina assorbisse più liquidi, invece l'esatto contrario. 
Potete ovviamente realizzarla con la farina 00 (come proposto dalla locandina Re-cake) o sperimentare con la farina che preferite. In ogni caso vale il solito generale principio della gran parte degli impasti lievitati: il panetto prima della lievitazione deve risultare morbido ma non appiccicoso, staccarsi dalle pareti della ciotola (o dalle vostre mani, se lo lavorate sul piano). Regolatevi di volta in volta. 
Le mandorle le ho tostate intere e lasciate tali perché mi piaceva l'effetto rustico dell'insieme, ma se preferite potete utilizzare le lamelle.
Con metà delle dosi sotto riportate a me è venuta la treccia che vedete nelle foto più un'altra piccolina. Sappiate che sono sparite in un soffio ;P

12 gennaio 2017

Muffins ai 3 cioccolati


Di muffins fino a poco tempo fa non ne trovavate su queste pagine. Principalmente perché temporeggiavo ad acquistare lo stampo. E temporeggiavo perché non ero così convinta che mi sarebbero piaciuti. Chissà perché mi immaginavo dolcetti insulsi e gommosi che avrebbero terminato la loro vita nella pattumiera. Chissà perché. Forse perché i miei assaggi fino ad allora non erano stati proprio felici. 

I muffins al cioccolato di cui vi ho raccontato qui mi han fatto però ricredere e riconciliare decisamente col pianeta delle tortine panciute! E ora la mia ricerca del muffin perfetto continua. Questo è il risultato più goloso che sono riuscita (finora) a creare! 
La base viene da Simona di Tavolartegusto (la sua ricetta qui) e la prima volta l'ho riprodotta tal quale. Buonissimi! Poi su suggerimento dell'uomo di casa ho deciso di provare una copertura con cioccolato bianco. Ho fatto solo metà dose però. Che dopo le feste un filino almeno bisogna pur limitarsi ;P 
E nel dimezzare tutte le dosi mi sono dimenticata di dimezzare anche le uova. 
Beh non ci crederete ma sono usciti ancora più buoni della prima volta!!

Per essere certa che non fosse solo un caso li ho voluti rifare prima di lasciarvi la ricetta. E il caso ha voluto che tra qualche giorno il mio compagno invecchi e il caso ha voluto che per festeggiare con i suoi amici mi abbia chiesto proprio questi dolcetti (più un'altra "cosa" di cui vi parlerò più avanti, forse!). E sono venuti buonissimi! E no, allora non è un "caso"!!

Così, anche se è passato poco tempo dall'ultimo articolo sui muffins e a costo di risultare noiosa e ripetitiva, ho deciso di lasciarvi questa fantastica ricetta.  Vi stupirà e piacerà soprattutto a chi, come me, non ama particolarmente il gusto strong del cioccolato extra fondente. Ma piacerà a tutti, fidatevi
Si conservano perfettamente per 3-4 giorni se chiusi in un contenitore ermetico o sotto una campana di vetro a temperatura ambiente. E come tutti i muffins sono ultra veloci da preparare. 

4 gennaio 2017

Il carbone delle vere befane!


Diffidate delle imitazioni. Chi si spaccia per befana va al supermercato a comprare il carbone! Ma, e ve lo dice una che befana lo è sul serio, se trovate nella calza un carbone dolce che sa di buono, di casa e di affetto, quello ve lo avrà preparato con le sue manine rugose e saggie una vera autentica befana! 

Quando ancora befana non ero (non si nasce befane ma lo si diventa con tanto impegno!) mi era tanto simpatica questa figura di vecchietta vispa e trasandata, che sulla sua scopa faceva il giro dei camini lasciando calze piene di tante cose buone... Ebbene si, golosa si nasce ;P

Vecchietta intanto ci son diventata, saggia forse un pochino - a suon di testate, il classico foulard sulla testa lo mettevo già da bimba :D e trasandata ultimamente è quasi la regola.
Mi mancava la produzione casalinga di carbone per poter spiccare il volo anche io domani sera!! 
Ed ecco che la solita maga delle cuochine nel web, l'Arabafelice, mi viene in aiuto con le sue dritte come sempre puntuali, essenziali e... magiche! 

Così è nato il carbone della befana Nuccia. Un pò lilla questo, ma la produzione è appena iniziata e con i colori ci si può sbizzarrire! Il nero, se lo trovate, rimane sempre il più bello secondo me. Potete scegliere l'aroma che preferite (vaniglia, limone, arancia, liquirizia, ecc). 
La formuletta magica non necessita di alcool, ma solo del buon caro zucchero, di poco albume e di colorante alimentare. In pochi minuti, in cui vi sentirete alchimiste provette, avrete il vostro personale, autentico carbone da regalare ai bimbi piccoli (o cresciuti) che se lo saranno "guadagnati" con le magagne dell'anno passato.
Allora pronte a seguirmi sui tetti col vostro carbone doc? 

3 gennaio 2017

Crostatine ai mirtilli e la frolla anti-disastro!


Siamo tutti in overdose da dolci in questi giorni anche se sinceramente a me questo "stato" dura molto poco. Stamattina infatti mi è sorta una voglia improvvisa di rimettermi all'opera dopo ben un giorno di assenza dai fornelli e, soprattutto, dal mio amato forno! 
In realtà mi son messa all'opera già ieri pomeriggio, approfittando di una bella pace in casa e del giorno di festa. Poi era il primo giorno dell'anno nuovo e volevo inaugurare il 2017 con una ricettina nuova, dolce e allo stesso tempo semplice. Di quelle che poi vengono utili tutto l'anno. Le crostatine mi sono sembrate perfette. Così ieri ho preparato la frolla e stamattina ho finalmente riacceso il forno! 

Molti di voi avranno i bambini a casa da scuola e in questi giorni avrete il vostro bel da fare ad impegnare le loro ore evitando possibilmente che si annoino o passino troppe ore davanti alla TV. Mettersi in cucina con loro a pasticciare credo sia una delle soluzioni migliori, non credete? 

Per questa ricetta ho scelto una frolla diversa da quella che utilizzo solitamente (che trovate qui). L'ho trovata da Simona ed è da un bel po' che volevo provarla. La differenza rispetto alla mia classica frolla è che questa risulta molto più morbida da cruda e, vista la presenza di un pochino di lievito, anche una volta cotta. Una volta impastata e avvolta in pellicola alimentare va dritta in frigo per minimo 4 ore (diversamente non riuscirete a stenderla e non terrebbe la forma in cottura perché davvero troppo morbida). Si vabbè ma qual è il vantaggio di questa ricetta allora? Il grosso vantaggio sta nel fatto che, dopo il riposo, è una pasta molto elastica, che si stende facilmente e non si rompe appena tentate di rivestire lo stampo. È adatta quindi anche a crostate uniche grandi. E ad essere lavorata anche da mani poco esperte!