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26 novembre 2016

Il Pandolce basso genovese


La ricetta che Michela, la mitica mamma della mia amica Lisa, mi ha regalato si tramanda da chissà quanto tempo. L'ultima traccia di cui si ha memoria risale ad un mastro fornaio della Genova antica. Quella dei vicoli stretti e del profumo di focaccia. Di mano in mano e di tavola in tavola è arrivata fin qui! Potete quindi immaginare con quanta impazienza aspettavo il momento di mettermi all'opera! 

Molti di noi avranno iniziato a pensare ai regali di Natale. E anch'io voglio iniziare la serie di ricette prettamente natalizie con questo vero e proprio dono. È stato recepito come tale da me quando Lisa mi ha mandato la copia preziosa con dosi e ingredienti. E spero che anche voi lo possiate considerare un bel regalo goloso da regalarvi e regalare.  Una coccola dolce che si può facilmente realizzare in casa con pochissimi mezzi e che non avrà nulla da invidiare ai pandolci dei fornai che ancora oggi, in quel di Zena, riempiono i loro scaffali di queste delizie.

Cosa c'è di più coccoloso e rassicurante di un dolce natalizio aromatico, speziato e pieno pieno di canditi, uvetta e pinoli? Un dolce che sa di festa, calore e tradizione. Un vero e proprio comfort food che riassume tutti i significati che io associo a questo termine. 



Dicevo prima che è molto semplice. E ve lo dico con molta cognizione di causa, visto che mi è venuto benissimo nonostante abbia improvvisato il procedimento. Perché dovete sapere che la ricetta di Michela (provenendo da fornaio esperto e originariamente non essendo pensata per essere diffusa) riassumeva all'estremo le fasi di realizzazione in questo modo:
"Impastare tutti gli ingredienti, formare uno o più pani e cuocere in forno caldo a 200º per circa 3/4 d'ora" 
Così mi sono divertita a metterci del mio e, a mano a mano che l'impasto prendeva forma, ho capito che aveva qualcosa di speciale. L'assaggio furtivo dell'impasto crudo (non ditelo a nessuno eh!) ha solo confermato la mia impressione visiva e tattile. È seguito finalmente l'assaggio vero e proprio. E grande giubilo, era proprio come doveva venire! Una consistenza unica e tipica,  compatta e sbriciolosa ma non asciutta. Il pane dolce che vorrei avere tutto l'anno a disposizione e che volendo ora potrò concedermi e anche regalare a coloro a cui voglio bene! Farete come me?


INGREDIENTI
(Per due pandolci di circa 16 cm di diametro)

150 g di zucchero semolato
150 g di burro a temperatura ambiente
1 uovo medio
35 g di acqua di fiori d'arancio (nell'originale 1 tazzina)
1 cucchiaino di estratto di vaniglia (mia aggiunta)
1 pizzico di sale
500 g di farina
1 bustina di lievito per dolci
300 g di uvetta
100 g di canditi
30 g di pinoli
5 g di semi di anice (nell'originale 10 g di semi di finocchio)
65 g di Marsala (potrebbe servirne un po' in più o in meno)


PROCEDIMENTO
- Fate rinvenire l'uvetta in acqua tiepida per circa mezz'ora. 
- Nel frattempo pesate e preparate gli ingredienti necessari. Impostate il forno a 180º (nella ricetta originale 200º ma io ho preferito cuocere alla temperatura di sicurezza, visto che il mio forno tende a bruciacchiare).
- Mescolate in una planetaria (o a mano con una spatola come ho fatto io) lo zucchero insieme al burro morbido  fino a formare una crema.
- Unire l'uovo e continuare a mescolare. 
- Unire anche gli aromi (vaniglia e acqua di fiori d'arancio) ed il pizzico di sale. Il composto a questo punto apparirà slegato e vi sembrerà di aver sbagliato qualcosa. Non preoccupatevi, unite circa metà farina e continuate a mescolare sempre con la spatola. 
- In un'altra ciotola mescolate la frutta candita, l'uvetta ben strizzata, i pinoli e i semi di anice. Aggiungeteli al composto e mescolate. 
- Unite anche circa metà Marsala. 
- Versate ora anche il resto della farina e continuate a mescolare. 
- Quando il composto inizierà ad essere difficile da lavorare unite ancora Marsala fino ad avere un composto morbido ma sempre compatto, simile ad una frolla, che si stacca facilmente dalle pareti della ciotola (se fosse troppo appiccicoso aggiungete altra farina e se, viceversa fosse ancora troppo asciutto aggiungete un cucchiaio di Marsala per volta fino ad ottenere la consistenza corretta). 
- Versate l'impasto  su un piano di lavoro spolverato di farina, dividetelo in due pani e lavorate il minimo ad ottenere delle palle. Schiacciatele delicatamente in modo da dare la caratteristica forma a disco alta circa 3 - 3,5 cm. 
- Trasferite sulla teglia foderata di carta forno e, con una  spatola, imprimete qualche linea parallela in un senso e poi in un altro in modo da formare una specie di griglia a rombi.
- Cuocete nel forno ormai caldo per circa 40-50 minuti.
- Fate intiepidire prima di servire.
- Il Pandolce, conservato avvolto nella pellicola o sotto una campana di vetro, si conserva fino ad una settimana. Il giorno dopo a mio avviso è ancora più buono perché i sapori si amalgamano al meglio.


Ringrazio tantissimo mamma Michela per questa ricetta che entra dritta dritta a far parte della top five dei miei comfort food preferiti! E a proposito di comfort food (e in linea perfetta anche con il logo che ha il mare come sfondo! 😄) approfitto di questa fantastica ricetta per partecipare al Contest #keepcal andeattzatziki de La Pagnotta innamorata!

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